Vietata la distribuzione della Bibbia nelle scuole: i motivi della decisione

Martino Grassi

2 Settembre 2021 - 12:12

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Attraverso una circolare destinata agli istituti scolastici la Direzione dell’Educazione del ministero della Cultura norvegese ha chiesto la sospensione della distribuzione della Bibbia nelle scuole.

Vietata la distribuzione della Bibbia nelle scuole: i motivi della decisione

Nelle scuole della Norvegia sarà interrotta la distribuzione della Bibbia agli studenti. A pochi giorni di distanza della notizia degli Stati Uniti che ha avuto come protagonista l’elezione del nuovo capo dei cappellani dell’Università di Harvard, Greg Epstein che si definisce un ateo umanista, anche dalla Norvegia arriva una svolta ateista all’interno del sistema educativo.

Il provvedimento arriva direttamente dalla Direzione dell’Educazione (Udir), una sezione del ministero della Cultura, secondo cui la distribuzione del testo sacro cattolico all’interno degli istituti scolastici norvegesi sarebbe contraria alle leggi statali che si basano sul concetto di Stato Laico. La decisione ha provocato non poche proteste, ma vediamo quali sono stati i motivi che hanno portato alla decisione.

Vietata la distribuzione della Bibbia nelle scuole norvegesi

Ogni anno in Norvegia vengono distribuite nelle scuole circa 15.000 copie della Bibbia da utilizzare come strumento educativo e durante l’ora di cultura religiosa, tuttavia la Direzione dell’Educazione (Udir) ha deciso di diffondere una circolare destinata a tutti gli istituti statali, attraverso i comuni, in cui viene spiegato che il donare agli studenti dei testi religiosi, ma anche libri e oggetti, può essere contrario al concetto di Stato laico, su cui la Norvegia si basa, chiedendo quindi che questa pratica venga interrotta.

Immediata la reazione del ministro dei Bambini e delle Famiglie, Kjell Ingolf Ropstad che da subito ha iniziato ad opporsi al provvedimento chiedendo una riflessione generale sul ruolo educativo del cristianesimo:

“Nessuno obbliga gli studenti a leggere la Bibbia che gli viene data. Siamo d’accordo che la religione a scuola non dovrebbe entrare, resta un fatto privato e di cultura generale. Ma qui, penso che stiano esagerando. Non capisco perché dovrebbe essere un grande problema”.

La richiesta dell’Associazione Umanista Norvegese

La richiesta di una presa di posizione da parte del ministero sulla questione è arrivata direttamente dall’Associazione Umanista Norvegese, nata nel 1956, che ad oggi può vantare più di 90.000 membri e si descrive come “non teistica” e ripudia “visioni soprannaturali della realtà”.

Secondo l’associazione, la distribuzione della Bibbia nelle scuole può essere vista come una “pressione sociale”, inoltre Lars-Petter Helgestad, il leader dell’organizzazione, ha aggiunto che “nei casi in cui nell’insegnamento siano necessari testi religiosi specifici, è possibile risolvere facilmente la questione utilizzando comune materiale didattico, non esiste alcuna necessità di lasciar entrare i missionari in classe.

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