L’accordo per la fusione è stato siglato il 31 dicembre, ma sarà effettivo a partire dal 6 gennaio 2014. Si tratta di un atto di fusione per incorporazione in Fonsai di Unipol Assicurazioni, Milano Assicurazioni e Premafin. Per effetto della fusione appena stipulata la compagnia assumerà la denominazione sociale di UnipolSai Assicurazioni.
Le quattro società hanno diffuso una nota congiunta con la quale informano dell’accordo firmato nell’ultimo giorno dell’anno che acquisterà efficacia dal giorno dell’epifania quando avverrà l’iscrizione dell’atto di fusione nel registro delle imprese.
La fusione
Siamo giunti al termine di un processo che dura da quasi due anni. L’accordo per la fusione è stato firmato il 31 dicembre dopo che la Consob aveva dato il suo via libera alla fusione alcuni giorni prima.
La fusione prevede l’attribuzione di 0,050 azioni ordinarie dell’incorporante Fondiaria-Sai, che assumerà il nome di UnipolSai, per ogni azione ordinaria Premafin, di 1,497 azioni ordinarie UnipolSai per ogni azione Unipol Assicurazioni e di 0,339 azioni ordinarie UnipolSai per ogni azione ordinaria Milano Assicurazioni.
UnipolSai a Piazza Affari
Dopo l’iscrizione della fusione che la renderà efficace a tutti gli effetti sarà la volta della quotazione in borsa.
A partire dal 6 gennaio a Piazza Affari non verranno più scambiate le azioni di Fonsai, Premafin e Milano Assicurazioni. Queste saranno sostituite da tre tipologie di azioni di UnipolSai: ordinarie, di risparmio A e di risparmio B in base ai rapporti di concambio approvati dalle quattro società.
Resta in borsa Unipol Gruppo Finanziario, la holding che controlla il 63% di Unipolsai.
L’Antitrust
Nonostante la fusione e il debutto in borsa il 6 gennaio del nuovo titolo, la trattative non sono ancora finite per Unipol. L’antitrust infatti, in cambio del via libera all’acquisizione da parte di Fonsai aveva chiesto a Unipol di cedere 1,7 miliardi di premi entro la fine del 2013.
La data indicata dall’Antitrust è passata, senza che si sia concluso niente. Dal gruppo belga Ageas è arrivata un’offerta per quei 1,7 miliardi di euro il 19 dicembre scorso e l’antitrust ha deciso di concedere una proroga a Unipol per decidere se accettare o meno l’offerta.
Carlo Cimbri, amministratore delegato di Unipol, ha sempre detto che non svenderà gli asset, ma se l’affare con Ageas non andasse in porto si aprirebbe un altro contenzioso con l’Antitrust. In tal caso infatti l’antitrust dovrebbe decidere se concedere una proroga ad Unipol oppure aprire una procedura di inottemperanza, che potrebbe portare a una sanzione compresa tra l’1% e il 10% del fatturato aziendale.
© RIPRODUZIONE RISERVATA