Unioni civili: quando si vota per il ddl Cirinnà?

Laura Botti

3 Febbraio 2016 - 19:52

Unioni civili: quando si vota per il ddl Cirinnà? Il testo di legge sulle unioni civili approdato ieri a Palazzo Madama ha superato il primo ostacolo. Ecco quando potrebbe esserci l’approvazione finale.

Unioni civili: quando si vota per il ddl Cirinnà?

Il ddl Cirinnà sulle unioni civili approdato ieri a Palazzo Madama ha superato il primo ostacolo: il Senato ha bocciato le pregiudiziali di costituzionalità e l’ipotesi di far tornare il testo in commissione.

Il testo di legge sulle unioni civili attualmente oggetto di esame è il cosiddetto “Cirinnà bis”, una seconda versione rispetto all’originale presentata per aggirare l’opposizione di alcuni senatori in commissione Giustizia.

Il precedente ddl, il primo Cirinnà, era infatti stato bloccato per mesi a causa di numerose opposizioni anche provenienti dall’area cattolica del Pd.

Ddl Cirinnà: quando si vota?

Il ddl Cirinnà, il cui esame a palazzo Madama era stato posticipato a martedì 2 febbraio per trovare un accordo politico sul testo, ha superato il primo ostacolo.

Il Senato, infatti, ha respinto le 8 pregiudiziali di costituzionalità e le tre sospensive che chiedevano di rimandare il testo in commissione. Ieri si è quindi aperto il dibattito in aula che, come ipotizzato dal presidente del Senato Piero Grasso, durerà per tutta la settimana. Oltre 100 sono gli iscritti a parlare per cui si prevedono 21 ore di interventi.

Non c’è invece alcuna indicazione sulla data di inizio delle votazioni sugli emendamenti né è stato stabilito un termine per il voto finale, tuttavia l’intenzione del Partito Democratico sarebbe quella di approvare il ddl entro la metà di febbraio.

Ddl Cirinnà: cosa si vuole eliminare?

Il ddl Cirinnà è attualmente “ostaggio” di circa seimila emendamenti d’ostruzione di cui circa cinquemila presentati dalla Lega Nord, trecento da Forza Italia e 60 dal PD. L’intenzione comunicata la scorsa settimana dai capigruppo dei partiti era quella di raggiungere un accordo politico per ridurre il numero di questi emendamenti, circa il 90%, e rinviare le prime votazioni sul testo.

Tuttavia ieri pomeriggio il capogruppo del Carroccio, Gianmarco Centinaio, ha annunciato che gli emendamenti della Lega verranno ritirati solo dopo che il Pd avrà eliminato il suo “super canguro”, l’emendamento presentato dal senatore Marcucci che, se approvato o respinto, determinerebbe l’approvazione o la bocciatura di una serie di emendamenti simili.

L’ipotesi al momento più accreditata è che la Lega abbia intenzione di mantenere almeno 500 emendamenti e di lasciarli tutti sull’articolo 5, ovvero quello relativo alla stepchild adoption, l’adozione del figlio biologico del coniuge al centro delle critiche più dure.

Accesso completo a tutti gli articoli di Money.it

A partire da
€ 9.90 al mese

Abbonati ora

Iscriviti a Money.it