Union Banking dell’Ue e la crisi di Cipro

Felice Di Maro

20/04/2013

Union Banking dell’Ue e la crisi di Cipro

Cipro il 26 marzo ha fatto un accordo con l’Ue, la Bce e Fmi per un prestito di 10,5 miliardi euro per il quale la prima trance sarà consegnata all’inizio di maggio ma 13 miliardi di euro dovranno essere raccolti sull’isola con misure varie già iniziate che prevedono che i depositi bancari oltre 100 mila euro dovranno avere un trattamento che con varie articolazioni interesserà più o meno il 60% dei rendimenti che saranno riconvertiti in titoli come azioni oppure obbligazioni.

Si è dichiarato che quest’accordo potrebbe diventare un modello anche per l’eurozona e per l’intera Ue ma Draghi, Presidente della Bce, ha detto di no. Le preoccupazioni però ci sono.

La vigilanza unica sulle banche e lo stesso meccanismo di risoluzione delle crisi bancarie che rappresentano la nuova Union Banking che si vuole realizzare prevedono che abbiano anche un sistema di garanzie e non è da escludere che si possano coinvolgere anche i creditori nelle crisi bancarie come sta avvenendo a Cipro.

L’Union Banking che la Bce vuole realizzare dipenderà molto da come Cipro riuscirà a risolvere questa crisi la quale potrebbe diventare stabile in quanto si è avviata una tassazione supplementare dei depositi bancari.

Cipro fino ad oggi è stata un’isola felice in quanto le banche hanno ricevuto depositi anche in varie valute e in particolare dai russi. Concreto è il rischio che gli investitori possano preferire altre località che non abbiano queste misure che sono di tassazione.

Argomenti

# Cipro

Accesso completo a tutti gli articoli di Money.it

A partire da
€ 9.90 al mese

Abbonati ora

Iscriviti a Money.it