Unicredit: la crescita italiana traina gli utili nel primo trimestre 2015

Mike thomson

16 Maggio 2015 - 20:41

La crescita dell’economia italiana ha portato a registrare un buon risultato del gruppo Unicredit nel primo trimestre 2015, con utili pari a 512 milioni di euro.

Unicredit: la crescita italiana traina gli utili nel primo trimestre 2015

Un chiaro segno che constata la ripresa dell’economia italiana, arriva dai dati della domanda di credito da parte dei privati in Unicredit Banca.

L’Italia traina gli utili del primo trimestre 2015
Nel Primo trimestre infatti il nuovo erogato nel corporate è di 2,168 miliardi, contro gli 870 milioni del primo trimestre 2014.

La speranza risiede nel fatto che la domanda di credito prosegua anche nei prossimi mesi, e induca la tanto agognata ripresa degli investimenti in Italia.
L’amminstratore delegato di Unicredit Federico Ghiazzoni è rimasto pienamente soddisfatto dai risultati ottenuti nel trimestre dal gruppo, chiudendo con un utile pari a 512 milioni di euro, ottenendo un incremento del 212% rispetto all’ultimo trimestre 2014.

Federico Ghiazzoni ritiene che “la forza e la solidità di un gruppo geograficamente diversificato in cui anche l’Italia ha ripreso a generare redditività”, mostrandosi fiducioso anche per i prossimi mesi del 2015.

Gli effetti del Qe sui conti del gruppo Unicredit
Il balzo dell utile è sicuramente gratificante, anche se rispetto con il primo trimestre 2014 le rettifiche su crediti a livello di gruppo continuano a rappresentare un dato scarso.
Anche gli effetti del Qe tendono a tardare in termini di plusvalenze, chiaro segno di una lenta azione della politica espansionistica della BCE.

Tutto sommato la ripresa si sente sui conti del gruppo, con un trend sugli accantonamenti su crediti che si prevede continuerà a scendere nel 2015, rappresentando un netto stacco dai valori rappresentativi del primo trimestre 2014.

Unicredit: più 50% il tasso di copertura dei rischi su crediti
Il tasso di copertura su crediti rappresenta un ottima solidità del gruppo Unicredit, con un tasso di copertura sul complesso dei crediti deteriorati è superiore al 50%, il più alto in Italia e in linea con i migliori in Europa.

Il Qe non ha influito in maniera significativa sulla stabilità del gruppo, che afferma di aver mantenuto in portafoglio modesti due miliardi di plusvalenze potenziali a riserva per i prossimi trimestri.

Il gruppo veluterà in futuro se e quando privarsi degli interessi su questi titoli, non vendo intenzione di gonfiare il già buon utile registrato nel trimestre.

La ripresa c’è non non vi è dubbio, ma l’amministratore Federico Ghiazzoni non si sente in ancora di affermare che la crescita sul periodo, sia un vero e proprio rimbalso verso una ripresa sostenibile.

Gli effetti del Qe hanno già portato una discesa dei tassi e una ripresa di competitività dei beni attraverso la svalutazione dell’euro.
Le stime di crescita per l’Europa e anche per l’Italia sono state riviste al rialzo, ma gli effetti della BCE potrebbero necessitare di più tempo per mostrare dei risultati più stabili.

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