Ungheria: drastico calo del fiorino. Tutta colpa di Roubini?

Erika Di Dio

17 Gennaio 2013 - 14:21

Ungheria: drastico calo del fiorino. Tutta colpa di Roubini?

È scoppiato un battibecco tra il Ministero dell’Economia Ungherese e Roubini su chi deve avere la colpa per la spirale discendente della moneta nazionale, il fiorino, dopo che la società di Roubini, Roubini Global Economics (RGE), ha raccomandato di trarre vantaggio dalla flessione dei tassi di cambio.

Il calo del fiorino

Il Ministero ungherese dell’economia nazionale in un comunicato ha informato che il fiorino ha iniziato a deprezzarsi dopo che l’economista Roubini ha detto in una newsletter che il mancato accordo con il Fondo Monetario Internazionale era una cattiva notizia per la valuta.
Il fiorino è in calo dalla scorsa settimana raggiungendo il suo minimo di sette mesi all’inizio della settimana ma da allora ha guadagnato un po’ di terreno. I funzionari ungheresi hanno detto, “Giovedì gli speculatori sembra abbiano preso il consiglio di Roubini e hanno attaccato il fiorino”.

Le ragioni del declino

Ma gli economisti di Roubini hanno citato delle osservazioni formulate dal Ministro dell’Economia Gyorgy Matolcsy in un giornale, in cui si diceva favorevole a delle politiche economiche non ortodosse, come la ragione per il declino della valuta. Ad esempio, Jelena Vukotic da RGE ha detto che la dichiarazione di Matolcsy, “la politica di un fiorino forte tra il 2002 e il 2010 è stata un errore” è stato il motivo principale dello scivolone della valuta. Le sue osservazioni sono poi state smentite dal ministero.

“È ormai chiaro che l’indebolimento del fiorino da metà della scorsa settimana non è stato innescato da un articolo del Ministero dell’Economia Nazionale”, invece il ministero ha suggerito che sono gli speculatori ad usare questo come “scusa per mascherare il loro attacco”.

Il paese ha lottato per bilanciare la sua crescita economica con un gigante debito pubblico dopo essere stata colpita dalla crisi finanziaria del 2008. L’OCSE ha avvertito che il paese si trova di fronte a “gravi turbolenze” ostacolate da “politiche nazionali controverse”.
Laszlo Wolf, vice amministratore delegato di OTP Bank, ha detto alla CNBC che c’è un potenziale di crescita maggiore nelle regioni dell’Europa orientale, compresa l’Ungheria, rispetto a quelle dell’Europa occidentale e ha aggiunto, “L’Ungheria ha avuto una crescita pari a zero nel 2012 ma ci aspettiamo una situazione migliore nel 2013”.

Traduzione italiana a cura di Erika Di Dio. Fonte: CNBC

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