USA, FED: dopo QE3, anche il QE4? Quali effetti sul Dollaro?

Federica Agostini

16 Novembre 2012 - 15:15

USA, FED: dopo QE3, anche il QE4? Quali effetti sul Dollaro?

A un paio di mesi di distanza dal lancio del QE3, ecco che dagli Stati Uniti si prospetta l’ombra di un nuovo quantitative easing, il QE4. Ed è tutta colpa delle minute FOMC del meeting del 23 e 24 ottobre! Ma se la Federal Reserve lanciasse il QE4, quali sarebbero gli effetti sul Dollaro USA?

Minute: forse ci vuole una spinta

Le minute, rilasciate lo scorso mercoledì, hanno rivelato come "un numero di partecipanti" sia convinto che dal prossimo anno l’economia possa aver bisogno di una nuova nuova "spintarella". Guardando bene, forse sono più di un paio i membri FOMC che ritengono opportuno un nuovo giro di allentamento alla fine della "Operazione Twist" che al momento consente la vendita di buoni del Tesoro con maturazione a breve termine e l’acquisto, con i proventi delle vendite, di T-bond a maturazione tra 3 e 6 anni.

Federal Reserve: propensione all’allentamento

Questa spinta così "dovish", come la definiscono gli americani e che traduce un atteggiamento propenso all’allentamento monetario, suggerisce che la stessa classe dirigente degli Stati Uniti non abbia poi tanta fiducia nelle possibilità di ripresa dell’economia USA. L’imperativo è fare tutto il possibile per rimettere in piedi l’economia, si trattasse anche di pompare altro denaro dell’economia appena due mesi dopo il "bazooka" da 40 miliardi di dollari al mese (il QE3).

Inoltre, questa propensione all’allentamento suggerisce come la banca centrale stia agendo in maniera prudente e come gli ultimi miglioramenti registrati dagli indicatori economici, agli occhi delle alte cariche al comando, siano in realtà nient’altro che un colpo di fortuna.

Se guardiamo ai dati sulle vendite al dettaglio, che per tempo hanno rappresentato la sola forza motrice dell’economia a stelle e strisce, ci rendiamo conto come durante il mese di ottobre questi abbiano registrato un pericoloso calo dello 0.3%.

Tassi di interesse: un premio per l’economia?

Dalle minute della Fed è inoltre emerso che: Janet Yellen, Vice Presidente, è a favore dell’idea che i tassi di interesse debbano essere ridefiniti in base alle performance dell’economia. Piuttosto che fissare limiti di tempo, sarebbe meglio variare il rendimento sui titoli in base a quando determinati target economici siano raggiunti.

Charles Evans (Presidente della Fed di Chicago) ha aggiunto i numeri alla proposta della Yellen: prima di poter cambiare la politica a tasso zero della Fed, bisognerà raggiungere una disoccupazione al 7% e un CPI (vicinissimo all’inflazione) al 3%.

A ragionarci, questa proposta suonerebbe un po’ come la "paghetta" che si da ai bambini quando prendono bei voti a scuola.

Possibilità di QE4: quali effetti sul Dollaro?

Dato il contesto fatto di incertezza sui tassi di interesse, i preoccupanti dati economici, la minaccia del fiscal cliff e la nuova tendenza "permissiva" della Fed è difficile trovare giustificazioni plausibili ad un nuovo rafforzamento del dollaro.

Inoltre, qualsiasi altro segno che concretizzi la possibilità di iniezioni liquide nel sistema da parte della Fed potrebbe dare nuovamente vita al clima di propensione al rischio e dunque di sell-off del dollaro, com’è già accaduto al lancio del QE3.

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