UE, RECESSIONE- La Commissione europea ha annunciato Giovedi una nuova "recessione" nel 2012. Le previsioni di crescita per la zona sono precipitate dall’ 1,8% a solo lo 0,5%. E per l’Italia le previsioni non sono ottimistiche. La Ue prevede per quest’anno un aumento del Pil pari allo 0,5%, e per il 2012 dello 0,1%.
"La crescita si è fermata in Europa" deplora il Commissario europeo agli Affari economici e monetari Olli Rehn. La recessione non è più una parola tabù: ora viene pronunciata fuori dai denti. E’ qualcosa cui sembra dobbiamo abituarci. Va sottolineato che le economie europee sono "contratte dalla crisi", prosegue la Commissione europea, anzi, sarebbe preferibile dire asfissiate dall’ austerità imposta. "Una recessione profonda e prolungata e nuove turbolenze sui mercati finanziari non si possono escludere", continua Rehn con uno slancio da profeta dell’Apocalisse.
E mentre i leader Ue sembrano non aver ancora imparato questa lezione semplice, una pura e semplice equazione: crisi + austerità = recessione, dal momento che ne hanno la dimostrazione sotto gli occhi e preferiscono dissertare, invano, sul risultato, lo stesso commissario agli affari economici dell’ UE esorta più rigore. Nel Bollettino mensile, la Bce sostiene senza mezzi termini che "i governi dei paesi che sono oggetto di programmi di aggiustamento congiunti Ue-Fmi nonchè i governi dei paesi particolarmente vulnerabili si dovrebbero tenere pronti ad adottare ogni misura aggiuntiva che si rendesse necessaria".
In ogni caso, tutti i governi dell’area euro devono "dare piena attuazione quanto prima possibile alle misure necessarie al risanamento dei conti pubblici, al conseguimento di sistemi pensionistici sostenibili, nonchè al miglioramento della governance".
E’ oggetto di discussioni anche l’ipotesi di un’ Eurozona ristretta, sembra avanzata da alcuni leader tedeschi e francesi, per giungere una integrazione economica con un piccolo gruppo di paesi europei. La Francia non ha ancora smentito. Nel corso della giornata, Jean-Claude Juncker, il presidente della zona euro, avrebbe bollato tale progetto, come una "stupidità".
"Sono allergico a queste stupidaggini che vengono impostati da parte di alcuni che cercano di creare divisioni all’interno della euro, che è un gruppo solido ", ha detto a Lisbona, mentre per il Presidente della Commissione Ue Barroso tale ipotesi è "inammissibile" poiché "un rallentamento dell’integrazione dell’area euro non e’ un’opzione”. E’ infine intervenuto il cancelliere tedesco Angela Merkel, ricordando che l’Europa è "una comunità di 27 membri".
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