UE: arriva l’ok per il tetto ai bonus dei banchieri e nuovi requisiti per le banche. Sarà il primo passo verso la trasparenza?

Marta Panicucci

21 Marzo 2013 - 12:05

UE: arriva l’ok per il tetto ai bonus dei banchieri e nuovi requisiti per le banche. Sarà il primo passo verso la trasparenza?

"E’ la fine di un periodo di folli e ingiustificabili premi, che lascia spazio a una maggiore e più robusta trasparenza" così il commissario Ue Michel Barnier aveva commentato a fine febbraio la firma dell’accordo preliminare sul pacchetto legislativo che pone limiti alle remunerazioni dei banchieri. E’ passato quasi un mese da allora e quello che era solo un accordo preliminare è diventato realtà. Il parlamento e il consiglio dell’UE infatti hanno portato a termine nella tarda serata di ieri, il regolamento legislativo per l’introduzione di nuovi requisiti patrimoniali per gli istituti bancari e di limiti ai bonus dei banchieri. L’approvazione di un simile pacchetto di leggi, arrivata nonostante il disaccordo di Londra roccaforte finanziaria europea, è un unicum nel panorama finanziario mondiale. Le remunerazioni elevatissime e i bonus elargiti con facilità e poca trasparenza che hanno caratterizzato la finanza globale negli ultimi anni, hanno portato la politica e la società civile a chiedere delle norme più stringenti dal punto di vista remunerativo e tutelanti per i risparmiatori.

Accordo

L’ intesa raggiunta dai commissari UE prevede che ai banchieri potranno essere concessi bonus fino al tetto massimo del doppio del proprio salario fisso. Tale premio inoltre verrà elargito a condizione che ci sia il sostegno da parte degli azionisti. All’interno del pacchetto legislativo, il parlamento UE ha inserito anche una serie di misure per rafforzare i requisiti patrimoniali delle banche europee che dovranno avere capitale sufficiente per resistere agli shock, per evitare una nuova crisi finanziaria come quella del 2008 e proteggere i risparmiatori.

Le nuove regole entreranno in vigore il 1° gennaio 2014, ma si applicheranno ai bonus versati nel 2015. I bonus che verranno versati tra febbraio e marzo del prossimo anno quindi non saranno soggetti alle nuove norme.

A sottostare alla nuova normativa EU saranno sia le banche europee con sedi fuori dal territorio UE, sia gli istituti bancari stranieri con sedi all’interno dell’Unione. Gli scettici riguardo al pacchetto legislativo temono che la severità delle norme induca molti banchieri a lavorare fuori dall’UE, trasferendosi fuori dal territorio dell’Eurozona e lavorando per istituti finanziari straniera. Una specie di fuga di cervelli finanziari.

Londra contraria all’accordo

Londra fin dal primo accordo raggiunto dai commissari UE ha cercato di influenzare il processo legislativo del pacchetto e proteggere il proprio ruolo di roccaforte finanziaria da norme troppo rigide. La città inglese, sede delle maggiori banche europee, si è detta fin dall’inizio contraria alle proposte del parlamento UE, ed ha anche provato nel corso dell’iter legislativo a convincere altri paesi europei a prendere posizione contro tale iniziativa. Tuttavia in una recente riunione dell’Ecofin, il governo britannico è stato messo in minoranza e ieri sera l’accordo è stato finalizzato.

Ma come si suol dire in Italia: fatta la legge, trovato l’inganno: secondo molti operatori infatti diversi istituti finanziari starebbero già cercando delle scappatoie per aggirare i nuovi limiti, come ad esempio, l’aumento del salario fisso dei banchieri che permetterebbe loro di ricevere bonus altissimi anche nel rispetto delle nuove leggi comunitarie.

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