Twitter fa la spia: inizia a controllare le app degli utenti

Flavia Provenzani

27 Novembre 2014 - 12:21

Il nuovo aggiornamento permetterà al social network di avere tutte le informazioni contenute nelle app del proprio smartphone. Tutte.

Twitter fa la spia: inizia a controllare le app degli utenti

Mancava solo lui all’appello nel violare i dati personali degli utenti: anche l’azienda dell’uccellino azzurro inizia a ficcare il naso sugli interessi dei propri iscritti.

Nel caso specifico, Twitter avrà accesso alle informazioni riguardo tutte le app scaricate sul proprio smartphone dai suoi utenti.
Viene da sè che il social network avrà a disposizione tutti i dati che riguardano interessi, gusti, passioni di chi ha installato ed usa Twitter sul proprio telefono.

L’aggiornamento sarà automatico: tutti gli utenti forniranno, pur non sapendolo, le informazioni che li riguardano.
Tutti i dati rilevati saranno utilizzati poi per una profilazione ancora più dettagliata di ciascun utente, finalizzata a sua volta alla vendita di spazi pubblicitari “su misura” e targettizzati.

Lo stesso Twitter spiega e giustifica la novità nella notifica inviata agli utenti :

“Per aiutare a costruire un’esperienza migliore per te, stiamo raccogliendo e occasionalmente aggiornando la lista di app installate sul tuo dispositivo così da offrirti contenuti su misura dei tuoi interessi”.

Ma è possibile non dare le proprie informazioni?
Si, lo è. Ma l’utente dovrà personalmente disinserire l’opzione dal menù impostazioni, disattivando la sincronizzazione tra il proprio profilo Twitter e l’elenco delle App installate sul proprio telefono.

La profilazione con scopo di targettizzazione pubblicitaria non c’è nuova: lo stesso Facebook la utilizza da anni.

Ma il caso Twitter è diverso.
Il social network avrà accesso ad ogni dettaglio delle proprie app: che canzoni ascoltate su Spotify, l’andamento del vostro peso sulla vostra app di fitness, a che ora ci svegliamo la mattina, che cosa ci dobbiamo ricordare di fare tra una settimana.

Ora la domanda è: ci sta bene?
Funzionerà davvero la disattivazione della sincronizzazione con il proprio smartphone che sembra prendere a calci la privacy?

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