Truffa dello squillo: occhio alla telefonata che prosciuga il credito

Marta Tedesco

21 Aprile 2020 - 11:25

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Attenzione alla truffa dello squilletto: basta rispondere per vedersi prosciugato il credito telefonico. Ecco alcuni consigli per riconoscerla e difendersi.

Truffa dello squillo: occhio alla telefonata che prosciuga il credito

Il telefono squilla senza dare il tempo di rispondere, e quando si prova a richiamare il numero, partono ben 1,50 euro al secondo. Si tratta della cosiddetta truffa dello squilletto, che è tornata a colpire.

In sostanza, le vittime ricevono una breve telefonata da un numero con prefisso straniero, ma la linea cade subito. Dopo poco arriva un secondo avviso che spinge molti a richiamare, trovandosi però dopo con il contro prosciugato. Davanti a questo nuovo allarme, ecco alcuni consigli per riconoscere i numeri sospetti e difendersi da un salatissimo conto in bolletta.

La truffa dello squillo: cos’è e come riconoscerla

La truffa dello squillo è anche nota come “ping call” o “wangiri”. Denominata così perché il malcapitato utente riceve una telefonata breve, a cui spesso non riesce a rispondere. Lo squillo arriva da numeri contraddistinti da prefisso estero, più spesso dall’Africa e in particolare dalla Tunisia (+216), ma recentemente anche dall’Inghilterra (+44), dalla Moldavia (+373), dal Kosovo (+383), dalla Bielorussia (+375), dalla Lettonia (+371), dalla Tanzania (+255) etc.

Il telefono squilla solo pochi secondi, il tempo giusto per far credere di aver perso la chiamata. Pochi minuti dopo però arriva un secondo avviso che induce a pensare non si tratti di un errore. In molti quindi provano a richiamare il numero, ritrovandosi però agganciati a una linea a pagamento che può arrivare a costare 1,50 euro al secondo.

Se si facesse in tempo a rispondere invece partirebbe una telefonata muta, come conferma chiunque sia riuscito a prendere la chiamata in tempo record. Nella maggior parte dei casi dall’altra parte della cornetta infatti non ci sono persone fisiche, ma un software che di base ha acquisito i numeri telefonici in modo illegale.

Truffe telefoniche: come difendersi

La truffa dello squillo non è nuova, già da tempo la polizia postale ha messo in guardia gli utenti che cadono vittime di questi truffatori. In questo periodo di rinnovato allarme, le forze dell’ordine si sono mosse per dare consigli agli utenti.

Questo tipo di telefonate arrivano solitamente di sera, tra le 18.30 e le 20.30, quando in tanti sono liberi dal lavoro e più propensi a richiamare. Una delle prime cose da fare dopo aver ricevuto una telefonata da numeri con prefisso diverso da quello nazionale (+39), è controllare che il numero sia sicuro. Si potrebbe verificare su internet o chiamando il proprio operatore telefonico per sapere se il numero sia a pagamento.

In alternativa, la polizia consiglia come miglior soluzione quella di non richiamare mai i numeri con prefisso straniero, non inviare messaggi ed eventualmente non aprire link inviati con SMS o sistemi di messaggistica collegati a questi stessi numeri. Il secondo passo è quello di bloccare il numero sconosciuto e dopo denunciare quanto accaduto alle autorità di competenza.

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