Truffa farmaci: pazienti costretti a pagare di più. Aifa indagata

Camilla Carè

15/11/2019

29/12/2020 - 11:11

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Agenzia italiana del farmaco sotto accusa per aver imposto la prescrizione del farmaco più costoso per la cura di malattie oculistiche. La truffa è ai danni dei pazienti e dello Stato, per 200 milioni di euro di danni.

Truffa farmaci: pazienti costretti a pagare di più. Aifa indagata

L’Aifa è indagata per una vera e propria truffa ai danni dei pazienti e dello Stato, per aver fatto prescrivere dai medici il farmaco più costoso.

L’Agenzia Italiana del Farmaco, insieme alla sua commissione consultiva tecnico scientifica, sono sotto accusa e indagati dalla Corte dei Conti del Lazio, per un danno quantificato per 200 milioni di euro.

I finanzieri del Nucleo di Polizia economico-finanziaria di Roma, coordinati dal procuratore regionale della Corte dei Conti Andrea Lupi e dal viceprocuratore Massimo Perin, sono in attesa della risposta dell’Agenzia, che ha 60 giorni di tempo a oggi per rispondere alle accuse. Intanto, sono già scattate due condanne per il risarcimento delle spese.

Ecco come avveniva la truffa dei farmaci più costosi ai danni dei pazienti e dello Stato.

Aifa truffa farmaci: prescritto solo il più costoso

La truffa mossa dall’Aifa prevedeva la prescrizione obbligata del farmaco più costoso, provocando un danno economico non solo ai pazienti, ma anche al Sistema Sanitario Nazionale che si occupa di rimborsare i ticket dei contribuenti.

Nello specifico, secondo gli inquirenti, l’Aifa avrebbe ostacolato la commercializzazione del farmaco Avastin supportando invece quello più costoso Lucentis, provocando un danno che ammonta tra i 600 e i 730 euro per singola dose.

I due medicinali, utilizzati per combattere patologie della vista tra gli anziani e di altre gravi malattie oculistiche, hanno la stessa equivalenza terapeutica dimostrata da diversi studi comparativi. Nonostante questo, però, Avastin non è stato inserito tra i farmaci rimborsabili dal Servizio Sanitario Nazionale fino al 2014, subendo poi “ingiustificate limitazioni” fino al 2017.

Multa alle case farmaceutiche

Il problema era già stato sollevato nel 2014 quando il Garante per la Concorrenza aveva multato le due case farmaceutiche di riferimento, produttrici di Avastin e Lucentis, definendo la differenza tra i due farmaci totalmente artificiosa.

Roche e Novartis, le due case farmaceutiche, erano state sanzionate per oltre 180 milioni dall’Antitrust in una sentenza del Consiglio di Stato, che ha respinto il ricorso delle due aziende.

Come si legge nella dichiarazione del Garante: “I due gruppi si sono accordati illecitamente per ostacolare la diffusione dell’uso di un farmaco molto economico, Avastin, nella cura della più diffusa patologia della vista tra gli anziani e di altre gravi malattie oculistiche, a vantaggio di un prodotto molto più costoso, Lucentis, differenziando artificiosamente i due prodotti. Le condotte delle imprese trovano la loro spiegazione economica nei rapporti tra i gruppi Roche e Novartis: Roche, infatti, ha interesse ad aumentare le vendite di Lucentis perché attraverso la sua controllata Genentech - che ha sviluppato entrambi i medicinali - ottiene su di esse rilevanti royalties da Novartis. Quest’ultima, dal canto suo, oltre a guadagnare dall’incremento delle vendite di Lucentis, detiene una rilevante partecipazione in Roche, superiore al 30%”.

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