Nonostante la contrazione della domanda mondiale, l’export italiano continua a far percepire una crescita annua che si aggira in media sui 10 punti percentuali , tuttavia quest’anno si è riscontrata una riduzione del 4,6 % durante i primi otto mesi del 2012, in relazione al 14,2% registrato nello stesso periodo del 2011.
Austerità diminuisce i rapporti di scambio tra Italia e Germania
Una conseguenza scatenante l’indebolimento sulla crescita esponenziale dell’export, è sicuramente riscontrabile nelle profonde norme di austerità emanate in tutta Europa.
Affiancato al prodotto italiano, vede una drastica riduzione dell’export anche il made in Germany, con la stessa Germania promotrice delle forti politiche di Austerity.
Germania che ora vede le conseguenze del rigore iniettato all’interno del circuito economico dal proprio governo, le quali si abbattono in fine anche sulla stessa economia tedesca.
L’export tedesco vede forti detrazioni anche verso i territori nostrani, dove in precedenza i prodotti tedeschi avevano sempre trovato terreno fertile per le vendite.
Una prova evidente di questa brusca inversione di tendenza è la caduta del 25% in valore (pari a 1,6 miliardi di euro in meno) dell’import italiano di autoveicoli dalla Germania nel gennaio-agosto del 2012 rispetto ai primi otto mesi dello scorso anno.
Dati record per l’export manifatturiero italiano
Nel periodo da gennaio sino ad agosto si è stati spettatori di un record del surplus manifatturiero con l’estero registrato dall’Italia, con un avanzo commerciale per i prodotti manufatti italiani che ha raggiunto quota 61 miliardi.
Il precedente record fu stabilito tra il gennaio e l’agosto del 2008, con un avanzo commerciale di 45 miliardi, con uno scarto di ben 16 miliardi per il primato di quest’anno, un dato questo a dimostrazione del fatto che l’export ponga in essere la punta di diamante della nostra economia.
A loro volta anche i dati Eurostat relativi al periodo gennaio-luglio 2012, confermano l’Italia al primo posto nel commercio estero tra i paesi europei, con il miglior saldo in attivo con l’estero dopo la Germania per i beni capitali, con 20,5 miliardi di euro e primi anche nell’attivo per i beni di consumo (esclusi gli autoveicoli) con 20,6 miliardi di euro.
L’export ultima roccaforte dell’economia italiana
In una situazione quale quella italiana, coloro che trovano una fonte di introiti attraverso l’export dei prodotti made in Italy può ritenersi largamente privilegiato.
La morsa della recessione-rigore sta stroncando l’investimento dei privati e la spesa delle famiglie, nonché una drastica diminuzione degli investimenti cosiddetti "Buoni", quali quelli per le infrastrutture.
Le imprese con sbocchi verso l’esterno dei confini, cerca di controbilanciare i danni della crisi approfittando della prorompente crescita di domanda dei prodotti italiani tra i paesi emergenti, con il surplus di pagamenti garantiti in tempi molto più ristretti di quelli che la prassi italiana propone.
Anche i dati Istat espongono il successo dell’export italiano, con il 49,8% delle imprese italiane con propensione all’esportazione tra quelle intervistate ,che hanno confidato di aver riscontrato nel periodo dei primi mesi del 2012, un incremento delle vendite sui prodotti esportati, in relazione a quella già riscontrata nello stesso periodo nel 2011.
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