Tributarista: norme UNI per riconoscere e disciplinare la professione

Manuela Margilio

27 Gennaio 2014 - 16:27

L’ Ente Nazionale Italiano di Unificazione predispone norme tecniche al fine di stabilire requisiti e competenze del Tributarista

Tributarista: norme UNI per riconoscere e disciplinare la professione

Nel 2013 è finalmente iniziato il percorso volto a dare un riconoscimento a quelle professioni senza albo che sono sempre state svolte di fatto senza alcuna regolamentazione.

Prima tappa di questa strada ormai intrapresa, è stata la Legge 4/2013 (disposizioni in materia di professioni non organizzate) in vigore dallo scorso febbraio che ha offerto una prima regolamentazione di quelle professioni ancora prive di disciplina.

Si costituisce un modello basato, non su ordini e collegi, ma su associazioni professionali, alle quali viene riconosciuto il compito di valorizzare e promuovere determinate attività, con vantaggio per lo stesso professionista e a tutela e garanzia del consumatore.

Passo successivo è stata la definizione da parte dell’Ente Nazionale Italiano di Unificazione di veri e propri requisiti formativi e di competenza per taluni profili professionali. E’ dunque possibile chiedere ad un Organismo accreditato una certificazione di conformità alla norma UNI predisposta per una data categoria professionale.

Otto professioni (tra le quali spiccano osteopati, naturopati e chinesiologi) hanno già avuto il riconoscimento e nello scorso dicembre la certificazione è arrivata anche per il Tributarista, quel consulente che opera nel settore fiscale, tributario, amministrativo, in ambito sia pubblico che privato.

La predisposizione di tale Norma, messa a punto con la collaborazione delle principali associazioni di categoria, è uno strumento fondamentale per la qualificazione della professione.

Attraverso la costituzione di un preciso quadro normativo di riferimento è stato così possibile chiarire e delimitare il campo di operatività, rispetto a professioni vicine quali commercialista tributarista e consulente del lavoro. Si è potuto così sgomberare il campo da quelle ambiguità che creavano conflitti con le professioni ordinistiche e che spesso causavano a carico del tributarista, denunce di esercizio abusivo dell’attività.
Dopo molte polemiche e discussioni i professionisti certificati, adeguandosi alle regole tecniche fissate, sono in grado di operare entro propri limiti di competenza, nel più assoluto rispetto delle professioni liberali di cui all’art. 2229 del codice civile. Permane ovviamente e necessariamente ancora una diversità rispetto alle professioni cd “protette” caratterizzate dall’obbligo di iscrizione all’albo, e da un percorso formativo sicuramente più difficoltoso.

Concludendo, possiamo constatare che, nonostante questo processo di regolamentazione non sia stato di facile attuazione, si è aperta la strada per altre professioni che sono oggi in attesa di poter conseguire il medesimo obiettivo riconoscimento e ufficialità. Anche a molte altre attività verranno dunque attribuiti specifici requisiti professionali e formativi, con standard di qualità sempre più elevati per l’intera collettività.

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