Tim e Wind hanno violato le norme UE sui costi dei servizi roaming, proponendo offerte flat. Ecco come chiedere il rimborso degli importi pagati in eccedenza.
È possibile richiedere il rimborso a Tim e Wind per aver applicato tariffe dall’estero che violano la normativa europea in fatto di traffico voce e dati Internet.
Tim e Wind, infatti, non hanno rispettato le nuove norme UE in fatto di roaming, e i costi totali dei loro servizi per chiamate e Internet dall’estero sono superiori a quelli previsti dal Regolamento. Dal 30 aprile 2016, infatti, chiamare, navigare e mandare messaggi dall’estero costa di meno grazie al maxi-taglio delle tariffe roaming voluto dall’Unione Europea.
La nuova normativa UE vuole intervenire su uno dei problemi maggiori che affliggono chi viaggia fuori dall’Italia, e cioè l’addebito di costi maggiorati per quanto riguarda chiamate e traffico Internet. Tim, Vodafone e Wind, quindi, devono adeguarsi alle nuove regole imposte da Bruxelles e abbassare i costi delle tariffe per chi chiama e naviga fuori dall’Italia.
Tim e Wind, però, hanno continuato a fare come se nulla fosse, imponendo offerte flat per i clienti che chiamano e navigano dall’estero con costi dei servizi superiori al previsto. Avete pagato più del dovuto attivando una delle offerte flat Tim o Wind per chiamate, SMS e Internet dall’estero? Potete chiedere il rimborso, ecco come fare.
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Tim e Wind, costi chiamate e Internet dall’estero: cosa prevede la normativa UE sul roaming
La normativa UE in fatto di roaming prevede che dal 30 aprile 2016 il costo dei servizi in roaming non può essere superiore a un prezzo massimo stabilito dal Regolamento UE 2015/2020.
Per le chiamate in uscita il costo non può essere superiore a 23,18€ cent/min IVA inclusa; per le chiamate in entrate 1,39€ cent/min IVA inclusa, per gli sms in uscita 7,32€cent IVA inclusa, mentre per il traffico dati Internet il tetto massimo è 24,40€cent/MB IVA inclusa.
Entro giugno 2017, poi, i 3 operatori telefonici dovranno abolire i costi di roaming così da permettere a chi viaggia all’estero in uno dei Paesi dell’Unione europea di chiamare, inviare sms e navigare su Internet alla stessa identica tariffa del suo abbonamento valido in Italia. In attesa dell’entrata in vigore del “roam like home” (ovvero l’utilizzo del cellulare come a casa senza spese extra), però, c’è già chi ha fatto il furbetto.
Tim e Wind, infatti, pur avendo aderito alla nuova normativa europea, non hanno rispettato a pieno le regole e le tariffe imposte. L’Agcom è intervenuta e l’ADUC, associazione consumatori, ha informato circa la possibilità di chiedere il rimborso per i clienti Tim o Wind che si si sono trovati all’estero e hanno chiamato o navigato su internet al costo di tariffe non previste dalla nuova normativa europea.
Tim e Wind, costi chiamate e Internet superiori alla norma: rimborso clienti
Tim, attivando come tariffa base opzioni a pacchetto, non ha dato la possibilità di tariffazione al consumo imponendo costi di 3€ al giorno per 100 minuti di chiamate 100 sms e 3€ in più al giorno per connesione Internet. L’opzione flat inoltre è andata a sostituire senza preavviso Tim in viaggio full che prevedeva 0,16€ al minuto per chiamate dall’estero con 0,16€ di scatto alla risposta e 0,16€ per ogni SMS inviato o ricevuto.
Wind invece avrebbe violato le norme sul roaming attivando a tutti i clienti un’opzione per il roaming in Europa flat, definendola in modo del tutto equivoco “Offerta per la nuova regolamentazione valida in Unione Europea” al costo di 2€ al giorno per 15 minuti di chiamate effettuate, 15 minuti di chiamate ricevute, 15 sms e 50MB di traffico Internet.
L’Agcom (Autorità per le garanzie nelle comunicazioni) è intervenuta diffidando i due gestori telefonici obbligandoli a comunicare le nuove strategie adeguate alle tariffe UE. Tim ha quindi annunciato che dal 4 luglio 2016 ha eliminato Europa Daily Basic (il pacchetto flat) offrendo una tariffazione a consumo, giungendo così a una soluzione.
Chi è partito per l’estero e si è ritrovato con Europa Daily Basic di Tim o con l’opzione per il roaming in Europa flat di Wind,secondo l’unione dei consumatori ADUC, ha comunque diritto al rimborso degli importi pagati in eccedenza ai massimi tariffari previsti dalla normativa UE.
Come chiedere il rimborso Tim o Wind
Tramite una raccomandata A/R di messa in mora o via PEC con firma digitale i clienti Tim o Wind che si sono visti attivare le offerte flat senza tariffazione a consumo per chiamate e traffico dati dall’estero possono chiedere il rimborso al proprio gestore telefonico.
La messa in mora deve essere fatta in forma scritta e inviata con raccomandata con ricevuta di ritorno o via PEC. La lettera deve essere sintetica e incisiva e contenere:
- la descrizione dei fatti che danno il diritto al rimborso, evidenziando le discrepanze tra gli obblighi del gestore e quello che è accaduto;
- la richiesta di risoluzione del problema e quantificazione del risarcimento a cui si ha diritto;
- la fissazione di un termine;
- la minaccia di ricorrere a vie legali con beneplacito di spese e danni nel caso in cui la controparte non provvedesse a soddisfare le richieste.
Per avere più informazioni e dettagli su romborsi Tim visita la sezione del sito dedicata ai rimborsi;
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