Continuano le polemiche sul piano del premier di mettere il 50% del Tfr in busta paga ai lavoratori. Oltre alle critiche di sindacati e imprese adesso si lancia anche l’allarme sulla tenuta del sistema previdenziale.
Continua la polemica sulla proposta del premier Renzi di mettere subito in busta paga ai lavoratori il 50% del Tfr. Sindacati e imprese hanno subito avanzato diversi dubbi circa la buona riuscita dell’operazione che avrebbe come obiettivo di far ripartire i consumi mettendo più soldi in tasca ai lavoratori.
Ma oltre alle preoccupazioni dei sindacati, che ricordano che si tratta di soldi già dei lavoratori e che se li prendono prima non li avranno dopo; delle imprese, che lanciano l’allarme sul pericolo di perdere liquidità; arrivano anche i timori sulla tenuta dell’Inps. Mettere subito in busta paga il 50% del Tfr ai lavoratori significa sottrarre alle casse dell’istituto di previdenza nazionale circa 3 miliardi all’anno. E visto le condizioni economiche in cui versa l’Inps c’è il rischio che questa operazioni metta in pericolo le pensioni degli italiani.
Proposta del governo
In realtà non è ancora chiara la proposta del governo. Informazioni certe in questo senso arriveranno dalla legge di stabilità nella quale dovrebbe confluire proprio la norma che prevede di mettere in busta paga il 50% del Tfr dei lavoratori. In linea di massima comunque il piano allo studio del governo dovrebbe essere questo: permettere ai lavoratori dipendenti della aziende private, non vale per gli statali, di scegliere se ricevere subito in busta paga, mensilmente, il 50% del proprio Tfr. L’aumento dovrebbe essere di circa 50-100 euro a seconda dello stipendio lordo del lavoratore.
Pensioni a rischio
A prima vista questa operazione non dovrebbe in alcun modo incidere sull’Inps. In realta non è assolutamente così. L’istituto di previdenza sociale infatti ogni anno incassa circa 6 miliardi di euro sottoforma di flussi di Tfr dei dipendenti privati.
Erogando subito ai lavoratori il 50% del proprio Tfr l’Inps vedrebbe dimezzarsi questo tesoretto. Inoltre i fondi pensione dovrebbero contare su meno risorse, attualmente 5,2 miliardi di euro finiscono nelle loro casse, e la previdenza integrativa ne risentirebbe. In sostanza quindi, dare ai lavoratori il 50% del proprio Tfr, senza prendere precauzioni a tutela dell’Inps, significherebbe mettere a repentaglio non soltanto le pensioni garantite dal sistema pubblico, ma anche quelle complementari.
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