Terremoto in Centro Italia, danni per 23 miliardi. Richiesti Fondi Ue

Ranjitha Mancini

21 Febbraio 2017 - 10:38

La serie di terremoti nel Centro Italia ha provocato danni per 23 miliardi. La Protezione Civile aggiorna le stime e chiede all’Ue i Fondi di solidarietà.

Terremoto in Centro Italia, danni per 23 miliardi. Richiesti Fondi Ue

Il terremoto nel Centro Italia ha provocato danni per un totale di oltre 23 miliardi di euro tra danni strutturali veri e propri e costi per l’emergenza. Queste le stime effettuate dalla Protezione Civile, aggiornate anche agli avvenimenti del mese scorso.

Un nuovo report è stato dunque inviato a Bruxelles, per richiedere l’attivazione del Fondo di solidarietà dell’Unione Europea che sostiene gli Stati membri colpiti da catastrofi naturali.

Terremoto in Centro Italia: i numeri della tragedia

Il Dipartimento della Protezione Civile ha realizzato un fascicolo completo relativo alla stima dei danni e dei relativi costi causati dalle scosse di terremoto che dal 24 agosto 2016 hanno colpito Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria.

La stima comprende sia i danni diretti, pubblici e privati, che i costi sostenuti dallo Stato per far fronte all’emergenza: dal ripristino delle funzionalità di infrastrutture e impianti nei settori di energia, acqua, telecomunicazioni, trasporti, sanità e istruzione, alla realizzazione di alloggi provvisori, dai servizi di soccorso rivolti alla popolazione alla messa in sicurezza delle infrastrutture di prevenzione, dalla protezione del patrimonio culturale al ripristino delle zone danneggiate.

L’intera sequenza sismica dal 24 agosto scorso ad oggi ha provocato, nel complesso, danni che ammontano a 23 miliardi e 530 milioni di euro, di cui 12,9 miliardi di euro relativi ai danni agli edifici privati e 1,1 miliardi relativi agli edifici pubblici. Le stime, inoltre, considerano anche le integrazioni arrivate dalle Regioni in seguito alla scossa dello scorso 18 gennaio.

Dopo la prima richiesta di attivazione del Fondo, risalente al 16 novembre, ecco quindi che l’Italia integra e aggiorna i suoi dati: inizialmente erano stati stimati danni e costi pari a 7 miliardi e 56 milioni di euro, di cui 4,9 miliardi per danni agli edifici privati e 350 milioni per edifici pubblici.

Inoltre, secondo l’analisi effettuata in collaborazione con il Ministero dei Beni Culturali e del Turismo, i danni al patrimonio culturale ammontavano a oltre 541 milioni di euro. La Commissione europea aveva concesso allora 30 milioni di euro, ovvero l’anticipo massimo consentito sul contributo finanziario del Fondo per sostenere le operazioni di emergenza e recupero.

Tuttavia, a causa del protrarsi dell’emergenza per le nuove e continue scosse negli stessi territori, con particolare riferimento a quelle del 26 e del 30 ottobre 2016 e del 18 gennaio 2017, il Dipartimento della Protezione Civile si era riservato di produrre una integrazione alla documentazione per rappresentare il quadro completo riferito all’intera sequenza sismica.

Ad oggi quindi nel fascicolo si delinea un notevole aggravamento della situazione emergenziale, ricalcolando i danni diretti e i costi della prima emergenza che risultano pari a 16miliardi e 470 milioni di euro circa, di cui 8 miliardi per danni agli edifici privati e 750 milioni per gli edifici pubblici, con un incremento dei danni al patrimonio culturale di 2,5 miliardi.

Questi sono i numeri mostruosi che ruotano intorno all’emergenza terremoto che ha coinvolto il Centro Italia, per la quale si comincia finalmente a parlare di soldi e a quantificare le somme necessarie per superarla e per permettere alle persone del posto di pensare al futuro e andare avanti.

Terremoto e maltempo: l’allarme continua

Al contrario delle necessità strettamente connesse all’emergenza terremoto, per quanto riguarda la neve e il maltempo, di cui sono state vittime le regioni del Centro Italia, il conto delle risorse necessarie è ancora da definire.

Per tenere alta l’attenzione anche sul fronte maltempo i sindaci della provincia hanno quindi organizzato un incontro lunedì 20 febbraio presso il Palazzo del Governo di Ascoli Piceno: un appuntamento importante, nel quale gli amministratori del territorio chiederanno a gran voce risorse e certezze. Non solo per il terremoto ma anche per il maltempo, che soprattutto in montagna ha colpito duramente, lasciando uno strascico pesante di frane e smottamenti.

In questa occasione si farà quindi una ricognizione del dissesto delle strade e dei danni a patrimonio pubblico, attività produttive, imprese locali e agricoltura. Si parlerà anche dei blackout e della necessità di investimenti in questo settore. Tra gli invitati, infatti, compaiono anche i dirigenti dell’Enel, oltre al capo della Protezione civile, Fabrizio Curcio, e al commissario Vasco Errani.

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