Telecomunicazioni: nuovo contratto nazionale. Da Aprile aumento medio di 135 euro

Erika Di Dio

1 Febbraio 2013 - 14:01

Telecomunicazioni: nuovo contratto nazionale. Da Aprile aumento medio di 135 euro

Oggi, Fistel-Cisl, Slc-Cgil e Uilcom-Uil hanno firmato il rinnovo del contratto nazionale per i 160.000 lavoratori del settore delle telecomunicazioni, dopo oltre un anno di trattative. Il nuovo contratto, che ha durata triennale per il periodo 2012-2014, prevede aumenti a regime di 135 euro al quinto livello, con un recupero del pregresso (una tantum) pari a 400 euro in pagamento ad Aprile. Novità introdotte anche per i call center, "con clausole sociali di difesa occupazionale, regolamentazione degli appalti e flessibilità per difendere il mercato".

Incremento minimi tabellari

Ecco la divisione:

  • per il quinto livello (il parametro di riferimento) ad Aprile arrivano i primi 45 euro di aumento,
  • ad Ottobre altri 25 euro,
  • ad Aprile 2014 altri 30 euro,
  • ed infine, ad Ottobre 2014 gli altri 35 euro.

Inoltre, "entro Giugno, si valuterà se una parte degli aumenti possono essere detassati come prevede l’accordo sulla produttività".

La Uilcom Uil spiega, "Sono stati introdotti quegli elementi di flessibilità che permettono una maggiore tenuta per le strutture di customer care che in sostanza contemperano le specificità dell’organizzazione del lavoro con l’orario di lavoro dei part time a fronte di una clausola specifica che impegna le aziende al consolidamento di un orario di lavoro maggiore, che significa quindi una maggiore retribuzione per il lavoratore".

Grande soddisfazione

Il segretario generale della Uilcom Uil, Bruno Di Cola, esprime quindi "piena soddisfazione per l’intesa raggiunta perché chiude un periodo di lunga vacanza contrattuale, raggiunge un buon livello di regole sul capitolo appalti e relative clausole sociali di salvaguardia, dà risposte ai lavoratori sul piano economico e apre infine la strada anche al rinnovo della contrattazione di secondo livello e alla definizione dei premi di risultato nelle aziende dove gli accordi sono scaduti, prima fra tutte Telecom Italia".

Anche Asstel, l’Associazione di categoria che, nel sistema di Confindustria, rappresenta le imprese della tecnologia dell’informazione esercenti servizi di telecomunicazione fissa e mobile, si mostra molto soddisfatta e giudica il risultato "in linea con la caratteristica di grande equilibrio tra esigenze produttive e diritti dei lavoratori che ha da sempre caratterizzato il contratto nazionale delle Tlc".

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