Telecom: verso lo scorporo della rete. Cosa comporta per i cittadini?

Marta Panicucci

30 Maggio 2013 - 13:37

Telecom: verso lo scorporo della rete. Cosa comporta per i cittadini?

E’ in corso in questo momento il consiglio di amministrazione di Telecom che dovrà decidere sullo scorporo della rete. Gli analisti e gli osservatori danno per scontato l’esito del Cda che darà parere positivo per il progetto di separazione della rete.

Quasi certo almeno "l’accordo di principio" a partire dal quale si proseguirà con i dovuti colloqui con l’Agcom per il problema della concorrenza e con la cassa depositi e prestiti, protagonista della faccenda.

Dall’esito del Cda di oggi si saprà il futuro della Telecom, l’azienda leader della telecomunicazioni in Italia indebitata per più di 28 miliardi di euro e desiderosa di una nuova partenza grazie alla scorporo della rete. Questo sarebbe il primo passo indispensabile per la Telecom per poi passare a discutere l’eventuale fusione con 3 Italia o passare al vaglio altre possibilità per il futuro.

Scorporo della rete

Il Cda di oggi della Telecom dovrebbe decretare i primi passi per il riassetto della rete di telecomunicazioni in Italia. La settimana scorsa, nel corso dell’ultima Cda dell’azienda, il consiglio ha esaminato i passaggi previsti dall’operazione di spin-off. Oggi si prevede il voto compatto del consiglio che dovrebbe assegnare a Franco Bernabè e Marco Patuano il mandato per la progressione dell’operazione di scorporo e per conferire ad una nuova azienda la rete di accesso. L’obiettivo finale è arrivare alla societarizzazione, ovvero allo scorporo dell’ultimo miglio dell’infrastruttura di trasmissione.

Tutto ciò non può essere fatto senza il consenso del governo Letta. Sulla base della legge dell’11 maggio del 2012, la numero 56 infatti il governo ha potere di veto per qualsiasi atto o operazione effettuata da una società di rilevanza strategica per il paese per quanto riguarda energia, trasporti e comunicazione.

Conseguenze

Per Telecom indebitata per oltre 28 miliardi di euro lo scorporo della rete sarebbe il punto di partenza per un nuovo inizio dell’azienda. Ma per i cittadini italiani, costretti per anni a pagare le bollette più alte d’Europa quale saranno le conseguenze?

Ovviamente ancora niente di certo si sa al riguardo, ma secondo le ipotesi circolate nelle scorse settimane e rilanciate dal FattoQuotidiano gli italiani dovranno subire l’ennesima batosta. L’operazione di Telecom infatti appesantirà ulteriormente la Cassa Depositi e Prestiti, che gestisce i risparmi postali degli italiani, di almeno una quota di un asset di rame valutato tra gli 8 e i 16 miliardi di euro. Questo sarà gestito da una nuova società sulla quale graveranno prevedibilmente costi fissi da coprire con le solite modalità, aumenti del canone di accesso alla rete e quindi aumenti degli operatori.

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