Telecom: Presidente eletto dall’assemblea. Apertura alle minoranze, meno potere a Telco

Marta Panicucci

28 Febbraio 2014 - 16:16

Telecom: Presidente eletto dall’assemblea. Apertura alle minoranze, meno potere a Telco

Il Cda di Telecom tenutosi a Milano ha preso importanti decisioni circa le modalità di elezione del prossimo presidente Telecom. Il consiglio, riunitosi sotto la presidenza di Aldo Minucci, ha approvato all’unanimità il testo in materia di nomina del nuovo Cda.

Allo scadere del mandato dell’attuale presidente, il suo successore sarà eletto dall’assemblea e non più dal Cda. Il consiglio di amministrazione invita quindi tutti gli azionisti, anche quelli di minoranza a presentare le liste di candidature. L’assemblea per la nomina del nuovo consiglio si terrà a Milano il prossimo 16 aprile.

La nota diffusa da Telecom informa che la proposta "di rinnovo della corporate governance di Telecom Italia contenuta nel documento discende dalla volontà di rispondere alle sollecitazioni emerse dal dibattito svoltosi nel corso dell’assemblea dello scorso 20 dicembre 2013".

Cda Telecom: novità
All’ordine del giorno del Cda Telecom c’era il delicato tema della governance e della modalità di elezione. Il nodo sulla figura del presidente è stato discusso con interesse dai soci di maggioranza e soprattutto di minoranza che auspicavano la scelta di una persona indipendente eletta dall’assemblea.

La relazione approvata dal consiglio e nata dalle proposte dell’Amministratore Delegato Marco Patuano, stabilisce alcune novità:

  • riduzione a 11 o 13 membri della composizione del prossimo Cda,
  • durata del mandato pari a tre esercizi, fino all’approvazione del bilancio al 31 dicembre 2016, e un compenso proporzionato alla nuova composizione dell’organo.
  • assetto di deleghe basato su un Presidente non esecutivo e una separata figura di Amministratore Delegato,
  • la scelta del Presidente avverrà tra i consiglieri in possesso dei requisiti di indipendenza, affinché rappresenti una figura di garanzia per tutti gli azionisti, anche e soprattutto quelli di minoranza,
  • creazione di un Comitato Controllo e Rischi di 5 membri e un Comitato Nomine e Remunerazione di 3 membri, con presidenze diverse da attribuire a Consiglieri indipendenti, preferibilmente tratti dalle liste di minoranza,
  • non si costituirà il Comitato Esecutivo,
  • garanzia di indipendenza del nuovo Cda sia dal management sia dall’azionista di maggioranza, ovvero Telco. La valutazione d’indipendenza sarà effettuata più guardando alla sostanza che alla forma, si richiede massima trasparenza nella descrizione dei rapporti dei singoli candidati nei confronti degli azionisti di maggioranza relativa, dei presentatori della lista, del relativo management esecutivo, oltre che del Gruppo Telecom Italia, estendendo per almeno 3 anni l’arco temporale considerato.
  • In occasione del deposito delle liste, dovranno essere illustrate le caratteristiche dei candidati e argomentata la loro idoneità a ricoprire la carica di consiglieri di Telecom.

Telecom, mostrando maggiore apertura nei confronti della minoranze dell’azionariato e adesione alle indicazioni Consob circa la normativa sul voto di lista, comunica che "il Consiglio di Amministrazione ha indicato lo 0,5% del capitale con diritto di voto quale quota minima per la presentazione delle candidature. L’Assemblea è convocata per la nomina del nuovo Consiglio, con riserva di completare l’agenda nella riunione del 6 marzo prossimo. L’Assemblea si svolgerà pertanto il 16 aprile 2014, presso la sede di Rozzano."

Azionariato
Questa la struttura azionaria di Telecom, aggiornata al 30 giugno 2013:

  • Telco S.p.A.: 22,39%
  • Gruppo Telecom Italia: 1,21%
  • Investitori istituzionali italiani: 4,80%
  • Investitori istituzionali esteri: 46,99%
  • Persone giuridiche italiane: 1,12%
  • Persone giuridiche estere: 3,97%
  • Altri azionisti italiani: 19,42%
  • Altri azionisti esteri: 0,10%

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