L’operazione non può dirsi conclusa, ma siamo già a buon punto, ben oltre lo studio di fattibilità. Telecom Italia è vicina alla vendita di parte della propria rete alla Cassa Depositi e Prestiti. Durante la trattativa sono emersi dei nodi tutt’ora da sciogliere come il valore attribuito alla rete: secondo Franco Bernabè varrebbe 15 miliardi di euro, mentre per il Cdp non più di 11-12. Da tenere in considerazione anche le indicazioni dell’Ue e dell’Agicom.
Il progetto di Telecom, che ha un debito di circa 30 miliardi, sarebbe quello di una società partecipata in misura paritaria dalla Cassa Depositi e Prestiti. Questo piano di vendita della rete sarebbe finalizzato all’abbattimento del debito dell’azienda. Nella trattativa, oltre al prezzo da concordare, rientra anche il tema della governante della nuova società. Telecom infatti non ha intenzione di lasciare la guida dell’azienda, i suoi vertici siederanno nel consiglio di amministrazione anche del nuovo soggetto aziendale.
Nei giorni scorsi Franco Bernabè è stato raggiunto anche dall’ offerta da parte di Naguib Sawiris il magnate egiziano del mercato Tlc. Il finanziere aveva proposto un suo ingresso in Telecom Italia tramite un aumento di capitale e un investimento sulla rete di circa 3 miliardi di euro. La società ha deciso di non procedere con l’accordo con Sawiris e continuare la trattativa con il Cdp.
Questo acquisterebbe al prezzo attuale, ancora da definire, una quota consistente della rete in rame che, con gli investimenti sulla rete in fibra ottica, verrebbe presto disattivata. In sostanza Telecom verrebbe indennizzata e accompagnata in modo agevole nel passaggio alla fibra ottica.
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