Telecom: Conferma trattative con 3 Italia. Ostacoli e conseguenze della possibile fusione

Marta Panicucci

06/04/2013

Telecom: Conferma trattative con 3 Italia. Ostacoli e conseguenze della possibile fusione

Notizie certe arriveranno solo l’11 aprile, quando nel corso del Cda della società Telecom Italia si discuterà della possibile fusione con 3 Italia. Intanto Telecom conferma i contatti con il gruppo cinese di Hutchinson Whampoa precisando che "sono intercorsi contatti preliminari con Hutchison Whampoa per lo studio di una possibile integrazione con 3 Italia. Lo stato assolutamente embrionale e preliminare dei contatti, impedisce alla società di commentare ulteriormente la notizia".

Il mercato dal canto suo avrebbe accolto con favore una possibile fusione tra Telecom e 3 Italia, visto che la prima reazione dopo la conferma dei contatti tra le due società è stato un balzo del titolo in borsa.

Per il momento l’unica certezza è che il presidente di Telecom Franco Bernabè presenterà il progetto di fusione nel corso del consiglio di amministrazione in calendario per giovedì prossimo. A gestire la trattativa sono scesi in campo Rotschild per Telecom Italia e Goldman Sachs per 3 Italia, che non hanno fatto trapelare indiscrezioni sui termini della fusione che potrebbe consistere in uno scambio carta con carta.

Fusione poco probabile

Se si portasse a termine la fusione tra Telecom e 3 Italia si creerebbe il più grande operatore italiano di telecomunicazione, ma almeno per il momento, regna un forte scetticismo sul buon esito della fusione. Primi ostacoli potrebbero giungere direttamente dall’Antitrust che potrebbe non essere d’accordo con la fusione e la nascita del colosso delle comunicazioni italiane.

Inoltre molti analisti economici interpellati sul tema, si dicono fortemente dubbiosi sulla possibilità che il progetto Telecom-3 Italia sia portato a termine. Tra questi scettici, che adducono ragioni di carattere politico ed economico ci sono la Banca Akros, Cheuvreux e Ubs.

Per il momento credere nel progetto di Telecom è solo la Deutsche Bank che vedrebbe “una forte logica industriale e finanziaria per tutte le parti coinvolte”.

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vantaggi della fusione

Il punto di partenza della trattativa Telecom-3 Italia è certamente un dato di fatto: il mercato italiano non offre più (o non ha mai offerto) abbastanza risorse per ben quattro operatori di telefonia mobile. Questa concorrenza spietata c’è sempre stata, ma ora con la crisi dei consumi non poteva che acuirsi maggiormente con la conseguente diminuzione di ricavi e margini.

Telecom, la più forte tra le due aziende, da circa 6-7 anni registra un calo di circa 1 miliardo di fatturato ogni anno, mentre 3 Italia da quando è nata, quasi 10 anni fa non ha mai chiuso un bilancio in positivo.

I vantaggi quindi sono chiari: per Telecom la fusione costituirebbe la possibilità di far riprendere quota al fatturato e quindi ridare una boccata d’ossigeno all’azienda; mentre per 3 Italia segnerebbe la fine di una sofferenza economica apparentemente senza altra via di uscita.
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Per quanto riguarda il profilo dell’operazione non ci sono notizie al momento, non resta che attendere l’esito del Cda di Telecom in programma per l’11 aprile.

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