Tecnologia: l’Islanda approva la prima "web-Costituzione"

Marta Panicucci

11 Novembre 2012 - 10:00

Tecnologia: l’Islanda approva la prima

I sostenitori del web come strumento di democrazia diretta e partecipata sembrano aver trovato conferme in Islanda. La piccola nazione insulare, infatti, ha riscritto la propria costituzione grazie ad un consiglio costituente formato da cittadini, che è stato per più di un anno in continuo contatto con la popolazione tramite i social network. Di fatto internet e tutti i suoi utenti hanno vegliato sulla nascita della nuova costituzione che è stata approvata dall’elettorato tramite un referendum tenutosi il 21 Ottobre scorso. E’ chiaro che l’ultima parola spetterà al Parlamento, ma il non considerare il risultato referendario aprirebbe uno scontro diretto tra politica e cittadini.

La storia della prima web-Costituzione inizia nel 2010, quando riemergendo dalla bufera che aveva interessato il suo sistema bancario, l’Islanda decide di modificare la costituzione del 1944. Quest’ultima altro non era che la traduzione della costituzione danese del 1874, quando l’isola era una colonia della Danimarca. È stato così eletto un consiglio costituzionale formato da 25 cittadini esterni alla politica che ha stilato un primo elenco di principi fondamentali. Da quel momento si è aperta una vera e propria discussione su piattaforme on-line come Facebook, Twitter e Youtube per raccogliere e confrontare le reazioni degli islandesi sul testo proposto. Nel referendum del 21 Ottobre scorso si chiedeva ai cittadini se fossero d’accordo all’utilizzo della bozza come base per la definizione della nuova costituzione.

I 300mila abitanti dell’isola che hanno partecipato alla messa a punto del testo costituzionale hanno dato vita ad una bozza con importanti novità per la tutela dell’ambiente, dei beni comuni e dell’uguaglianza. È la prima volta che la collaborazione su internet dà vita ad un vero e proprio esempio di democrazia partecipativa.

Anche in Finlandia è stato messo appunto un sistema di partecipazione diretta alla vita politica del paese, permettendo ai cittadini di fare in maniera semplice proposte di iniziativa parlamentare o commenti sulle leggi in discussione. La prima web-costituzione dovrà comunque essere sottoposta al parlamento islandese, che però non potrà ignorare il parere espresso dagli elettori in sede referendaria. Non dovremo attendere molto per vedere se l’assemblea legislativa accetterà la bozza discussa sul web come base per la nuova costituzione del paese visto che si prevede la conclusione dell’intero iter entro le elezioni della prossima primavera.

Principali innovazioni della carta:

Nella nuova carta costituzionale vengono decisamente rafforzati i due principali strumenti di democrazia diretta: il referendum e le leggi di iniziativa popolare. Vi sono norme volte alla maggior tutela delle risorse naturali definite di “proprietà del popolo islandese.” Infine, si introduce il principio dell’uguaglianza del voto (fino ad oggi i seggi erano distribuiti in base alle circoscrizioni e quindi il peso dei voti non ero lo stesso per tutti gli elettori).

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