Crisi anche in Australia? Tassi di crescita in calo nell’ultimo trimestre

Ivan Pasquariello

5 Settembre 2012 - 17:32

Crisi anche in Australia? Tassi di crescita in calo nell’ultimo trimestre

Il tasso di crescita economica in Australia ha subito un brusco rallentamento nel secondo trimestre. La causa è da cercare in una diminuzione nella domanda globale per le sue risorse, unita a scarsi risultati registrati dai consumi interni.

Se lo scorso anno il tasso di crescita da Aprile a Giugno aveva registrato un incremento del 3,7%, nell’ultimo anno si è arrestato su un dato del 4,3% per lo stesso periodo. Rispetto al precedente trimestre la crescita è stata solo dello 0,6%.

Il crollo della Cina ferma l’espansione dell’industria mineraria

La crescita autraliana degli ultimi anni deve molto al settore minerario. Tuttavia, rallentamenti nel tasso di crescita di economie preponderanti come quella cinese e indiana ha causato un calo nella domanda e trascinato giù l’industria mineraria.

A complicare il preoccupante scenario ci si è messo l’abbassamento del prezzo di materie prime come il ferro, che ha danneggiato diverse imprese, ridimensionandone i piani di espansione e andando a incidere direttamente sugli investimenti.

BHP Billiton e Fotescue Metal Group accusano ritardi

Due colossi come BHP Billiton e Fotescue Metal Group, leader del mercato minerario, hanno confermato un rallentamento nel piano di espansione stutturale sul territorio australiano.

Questo insieme di fattori potrebbe avere un riscontro particolarmente negativo sul tasso di crescita dell’Australia: se il prezzo delle materie prime non accennerà a salire potrebbero sorgere problemi a lungo termine per la crescita australiana.

"Se il prezzo del ferro rimane stabile sui livelli di adesso, c’è davvero poco da sperare per un aumento nel tasso di crescita per il 2013" hanno dichiarato dalla AMP Capital. Il prezzo del ferro negli ultimi mesi è calato quasi del 30%.

Il settore delle vendite al dettaglio segna il peggior calo degli ultimi 2 anni

L’economia australiana ha subito duri colpi anche su altri fronti, primo su tutti quello relativo al consumo domestico.

Particolarmente preoccupante è il dato che riguarda il settore delle vendite al dettaglio. Il calo dello 0,8% fatto registrare tra giugno è luglio è il peggiore degli ultimi due anni. Le impresse accusano un calo dello 0,7% nei profitti.

Infine, la crecita dell’8% del dollaro australiano rispetto a quello americano ha causato un aumento nel prezzo dei beni australiani per i compratori stranieri, pesando sul settore delle esportazioni.

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