Tasi e Imu diventeranno un’unica tassa nel 2015? Gli scenari possibili

Simone Casavecchia

5 Agosto 2014 - 11:36

Un’unica service tax per porre fine al caos normativo sulle tasse sulla casa, iniziato con l’IMU e di gran lunga peggiorato dall’arrivo della Tasi.

Tasi e Imu diventeranno un’unica tassa nel 2015? Gli scenari possibili

Si tratta per ora ancora di indiscrezioni non confermate, che sono comparse in questi ultimi giorni sulle pagine dei quotidiani nazionali, tuttavia potrebbero realmente esserci nuove modifiche all’orizzonte, nel caldissimo fronte delle tasse sulla casa. La necessità dell’ennesima riforma deriverebbe dal bisogno di semplificare l’attuale scenario normativo in cui non solo le tasse sulla casa sono di fatto spezzettate in tre diversi tributi (IMU, Tari e Tasi), pur afferenti a un’unica imposta (IUC), ma sono anche soggette a differenti scadenze e differenti importi, secondo quanto stabiliscono in materia le autonomie locali.

Una revisione del regime attuale delle tassazioni sulla casa si è resa sempre più necessaria alla luce del fatto che il calcolo di questi tributi grava totalmente sulle spalle dei contribuenti. A riprova di ciò può essere richiamato anche il recente comunicato del Dipartimento delle Finanze che ha illustrato ai Comuni italiani le modalità per la corretta applicazione delle aliquote sulle imposte TASI e IMU, nei propri regolamenti, in seguito alla modifica apportata alla Legge di stabilità 2014 dal DL 16/2014 che introduceva la IUC, consentendo ai Comuni una maggiorazione sulle aliquote fino allo 0,08% complessivo.

Secondo i rumors in proposito, sarà la Legge di Stabilità 2015, la cui prima bozza dovrebbe essere presentata il prossimo Ottobre, a ospitare le modifiche più importanti sulle tasse sulla casa. In questa sede il Governo potrebbe optare, verosimilmente, tra due differenti ipotesi, ancora in corso di studio:

  • accorpare IMU e Tasi dal punto di vista delle procedure, pur lasciando invariate le aliquote e le maggiorazioni che vengono stabilite dai comuni;
  • dar vita a un’unica Service Tax, in luogo della già esistente IUC, che preveda una procedura unificata e che riunisca in sé, oltre all’IMU e alla Tasi, anche la Tari per i rifiuti;

Gli scenari possibili
Se fosse concretizzata la prima delle due ipotesi sarebbe soddisfatto l’obiettivo della semplificazione dal momento che i contribuenti interessati non dovrebbero più sommare le due tasse con calcoli complicati e sarebbero riportati, di fatto, in una situazione simile a quella del 2013. Se, invece, venisse realizzata la seconda ipotesi, si aprirebbero le porte per una riforma completa della tassazione sugli immobili, dove sarebbe replicato uno schema simile a quello della IUC attuale, pur con un tributo unico per immobili (seconde case), servizi comunali e rifiuti, caratterizzato da meccanismi fiscali più semplici.
In ognuno dei due casi, dovrebbe comunque essere soddisfatto anche il rispetto delle autonomie locale alle quali dovrebbero essere lasciati dei margini di manovra, in base alle specifiche esigenze di cassa.

Cosa cambia nello scenario attuale
Al momento, trattandosi solo di voci di corridoio, non cambia nulla e i tributi attuali rimangono invariati, almeno per il 2014. Le eventuali modifiche o riforme avranno probabilmente luogo nel 2015 (con l’entrata in vigore della nuova Legge di Stabilità). Concretamente, i cittadini degli oltre 2000 comuni che hanno già pagato la prima rata della Tasi entro il 16 Giugno scorso, dovranno saldare a Dicembre mentre negli altri Comuni, che sono tenuti all’approvazione del loro bilancio entro il 10 Settembre, l’appuntamento con la prima rata della Tasi è fissato entro il termine del 16 Ottobre e rimane comunque valida la scadenza di dicembre 2014 per il saldo. Se, infine, l’amministrazione comunale di residenza non approva il proprio bilancio e non decide le maggiorazioni locali all’aliquota nazionale, neanche entro il 10 Settembre si paga in un’unica soluzione a Dicembre.

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