Scadenze, proroghe, delibere, sanzioni applicate o disapplicate: questo è il caos Tasi 2014. Ecco una semplice tabella che illustra tutte le variabili in campo
Sembra essere arrivata al capolinea la vicenda legata alla prima rata Tasi, ma in realtà le complicazioni per cittadini e comuni non sono ancora finite. L’intrigo tra scadenze, proroghe, aliquote e sanzioni ha creato un caos normativo che non facilita affatto la vita dei contribuenti già afflitti dalle numerose scadenze fiscali di giugno.
Il caos si è creato a causa della mancata delibera della maggior parte dei comuni che hanno spinto verso la proroga del pagamento Tasi a ottobre. Il decreto è arrivato la scorsa settimana: nei comuni che non hanno deliberato le aliquote la tasi slitta al 16 ottobre. Ma le variabili in gioco sono anche altre: proroghe comunali, delibere a più rate e sanzioni disapplicate.
Ecco le diverse situazioni.
| Situazione del Comune | sanzioni |
| Delibera regolare | |
| Il comune ha approvato entro il 23 maggio la delibera, regolarmente pubblicata entro il 31 maggio dal dipartimento delle finanze. Il comune non ha indicato scadenze diverse da quelle fissate dalla legge: i contribuenti sono tenuti a pagare entro il 16 giugno sulla base delle aliquote decise dal comune | I ritardi sono sanzionabili |
| Delibera con proroga | |
| Il comune ha approvato entro il 23 maggio la delibera, regolarmente pubblicata entro il 31 maggio dal dipartimento delle finanze. Il comune ha indicato scadenze successive rispetto a quelle fissate dalla legge: i contribuenti sono tenuti a pagare entro il 16 giugno sulla base delle aliquote comunali | I ritardi non sono sanzionabili |
| Delibera regolare con sanzioni disapplicate | |
| Il comune ha approvato entro il 23 maggio la delibera, regolarmente pubblicata entro il 31 maggio dal dipartimento delle finanze. Il comune non ha indicato scadenze diverse da quelle fissate dalla legge, ma prevede di non applicare sanzioni per i pagamenti entro una data successiva: i contribuenti sono tenuti a pagare entro il 16 giugno sulla base delle aliquote comunali | I ritardi, per il principio della tutela dell’affidamento, non sono sanzionabili |
| Delibera con più scadenze | |
| Il comune ha approvato entro il 23 maggio la delibera, regolarmente pubblicata entro il 31 maggio dal dipartimento delle finanze. Il comune ha previsto la prima rata il 16 giugno, ma anche altre rate nel corso del 2014: I contribuenti sono tenuti a pagare l’acconto entro il 16 giugno sulla base delle aliquote comunali e il saldo il 16 dicembre | Non sono previsti altri obblighi, né sanzioni |
| Delibera non approvata | |
| Il comune non ha approvato la delibera entro il 23 maggio: I contribuenti sono tenuti a pagare entro il 16 ottobre o 16 dicembre in caso di ulteriori ritardi nelle delibere | Non sono previste sanzioni |
Vista la vastità delle situazioni possibili si consiglia, in caso di dubbi o incertezze, di fare direttamente riferimento alla delibera del proprio comune di residenza.
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