Dopo l’Imu, ecco la Tares, la nuova tassa sui rifiuti e servizi comunali che entrerà in vigore dal 1° gennaio 2013, ma la cui scadenza della prima rata ci sarà solo ad aprile, come promulgato da un sub-emendamento della Legge di stabilità 2013.
Tares, la nuova Imu
Infatti è previsto lo slittamento al mese di aprile dell’imposta comunali sui rifiuti e servizi comunali, la Tares, ennesima tassa introdotta nel decreto Salva-Italia. Il prezzo sarà maggiore rispetto alle vecchie Tarsu, Tia1 e Tia2, poiché nella Tares andranno comprese anche illuminazione pubblica, manutenzione stradale e igiene ambientale nella sua interezza.
La Tares sarà la nuova Imu? Probabilmente sì, almeno per quanto riguarda l’importo, che sarà un vero e proprio salasso. I soggetti obbligati a pagare l’Imu corrispondono a proprietari di immobili, locali e aree scoperte in grado di produrre rifiuti.
Il numero delle rate della Tares sarà stabilito dai Comuni, che formuleranno a breve le varie scadenze. Il pagamento, inoltre, qualora il Comune di appartenenza sia d’accordo, potrà essere effettuato anche in un’unica rata, nel mese di giugno.
La similitudine con l’Imu si riferisce anche per il metodo di calcolo, visto che l’importo si calcolerà in base ai metri quadri, comprensivo di maggiorazioni (30-40 centesimi per metro quadrato) per ciò che concerne la copertura dei servizi di igiene ambientale nella loro totalità. Secondo le stime del decreto Salva-Italia, nelle casse dello Stato entrerà circa 1 miliardo in più proprio grazie alla Tares. A tal proposito, la Confcommercio ha espresso le proprie perplessità, affermando che le imprese pagheranno in media il 290% in più.
© RIPRODUZIONE RISERVATA