Svizzera: banca centrale fa il pieno di utili grazie a transazioni sul forex e sull’oro

Nicola D’Antuono

3 Novembre 2014 - 11:00

L’istituto monetario elvetico ha realizzato una montagna di profitti, grazie alle transazioni sul mercato dei cambi e sorprendentemente anche sull’oro

Svizzera: banca centrale fa il pieno di utili grazie a transazioni sul forex e sull’oro

La banca centrale svizzera è riuscita a incassare ben 28,5 miliardi di franchi, pari a 23,7 miliardi di euro, soltanto nei primi nove mesi dell’anno grazie a una serie di transazioni positive realizzate sul mercato delle valute estere (forex) e sull’oro.

Quasi l’85% degli utili sono giunti dal trading sul forex, mentre sul metallo prezioso è stato incassato un utile di 3,3 miliardi di franchi svizzeri. Il ritorno al profitto sulle operazioni sul lingotto è un segnale distensivo importante all’interno del board della Swiss National Bank, che lo scorso anno aveva chiuso il bilancio in rosso proprio a causa delle forti perdite incappate sul metallo prezioso.

L’istituto monetario di Berna è sempre più orientato a investire il meno possibile sull’oro, nonostante in Svizzera questo metallo venga considerato da sempre una sorta di garanzia di solidità dell’intera Confederazione elvetica e simbolo dell’accumulazione di ricchezza da parte dei cittadini svizzeri da diverse generazioni.

L’appetito di oro da parte dei cittadini rossocrociati è da sempre molto forte, tanto che ora è stato lanciato addirittura un referendum per imporre alla banca centrale il mantenimento di almeno un quinto delle proprie riserve internazionali in lingotti.

Se il referendum dovesse passare, la SNB sarebbe costretta a comprare 1.500 tonnellate di lingotti per ripristinare il corretto ammontare delle riserve in base alle nuove direttive. Ciò avrebbe un effetto esplosivo sui prezzi, che al momento appaiono in caduta libera verso i 1.000$ l’oncia.

La SNB, però, non vuole assolutamente interferenze nelle sue manovre monetarie, essendo impegnata a contrastare l’ascesa del franco con un peg a 1,20 sul cross EURCHF da inizio settembre 2011. Berna vuole utilizzare le riserve per garantire la soglia del cambio e di certo non per riempire i propri caveau di lingotti inutilizzabili per le proprie strategie di politica monetaria.

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