Stati Uniti: Obama annuncia “tagli brutali” attraverso il Sequester. Le conseguenze previste nei settori più colpiti

Vittoria Patanè

22/02/2013

Stati Uniti: Obama annuncia “tagli brutali” attraverso il Sequester. Le conseguenze previste nei settori più colpiti

The world is watching us”. Il mondo ci sta guardando. Queste le parole che il Ministro uscente della Difesa Leon Panetta ha pronunciato ieri davanti agli 800mila dipendenti del Pentagono che hanno ricevuto l’avviso di probabile sospensione dal lavoro senza paga.

Questa è solo la prima delle conseguenze del cosiddetto piano “sequester” che partirà venerdì prossimo negli Stati Uniti e che prevede 85 miliardi di dollari di tagli al budget 2013.

La Casa Bianca e i democratici stanno tuttora cercando di far pressione sui repubblicani per provare a risolvere la situazione. Le speranze di un compromesso che possa arginare l’attuale paralisi dei negoziati sulla riduzione del deficit ci sono ancora, ma si stanno via via affievolendo.

Che cos’è il sequester?

Il sequester è l’insieme dei tagli al budget per la difesa e di quei programmi federali che entreranno in vigore il primo marzo di quest’anno allo scopo di ridurre i costi nei prossimi 10 anni di 1.200 miliardi.

Le spese "sacrificate" quest’anno ammonteranno a 85 miliardi, a meno che non si raggiunga un improvviso accordo tra democratici e repubblicani che salvi la situazione.

Di queste spese, 46 miliardi verranno dai tagli alla Difesa, il che comporterebbe in primis 22 giorni di congedo non pagato per tutti gli 800mila dipendenti del Pentagono.

Si deve inoltre sottolineare che il dipartimento ha già imposto un blocco totale delle assunzioni, 6000 licenziamenti, nonché il mancato rinnovamento di 46mila contratti a tempo determinato.

Le conseguenze

Il piano prevede tagli a tutte le voci di spesa per i prossimi 10 anni. 500 miliardi in tutto, di cui 46 solo nel 2013. Le conseguenze si sentiranno in tutti i settori dell’economia e della finanza statunitensi, da quello militare, dove si prevede, secondo lo stesso Panetta “un grave calo della nostra capacità d’intervento”, alle forze di polizia.

Sulla questione sono intervenuti i rappresentati del Chicago Mercantile Exchange, degli aeroporti, dei parchi nazionali, della polizia di frontiera.
Secondo il Chicago Mercantile Exchange i contratti sui futures di bestiame, per esempio, andranno incontro alla sospensione se allevamenti e stabilimenti non riusciranno a essere ispezionati dal ministero dell’agricoltura dopo i previsti tagli al personale.

Agli aeroporti si rischieranno invece code interminabili per i passeggeri durante i classici controlli di sicurezza se il ministero della Homeland Security licenzierà parte del personale autorizzato.

I grandi parchi nazionali, Gran Canyon in primis, rischieranno chiusure parziali, mentre la polizia di frontiera dovrà imporre 14 giorni di sospensione lavorativa a tutti i propri dipendenti.

Queste sono solo alcune delle conseguenze del sequester che rischia di paralizzare il sistema americano.

Le proteste dei repubblicani

Il mancato accordo in Parlamento è dovuto principalmente alle modalità previste per abbassare il deficit dei prossimi 10 anni di 1.200 miliardi di dollari.

Secondo i repubblicani i tagli alla spesa non dovrebbero comportare un aumento delle tasse imposte ai cittadini, mentre i democratici sembrano propendere per un mix di aumenti delle aliquote e riduzioni della spesa.

Insomma la lotta ricorda un po’ quella passata per il Fiscal Cliff, ma stavolta, è molto probabile che l’accordo non arrivi. E gli americani ne pagheranno le conseguenze.

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