In occasione di un convegno sulla manifattura italiana ad alta tecnologia al Parlamento europeo a Bruxelles, il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi ha espresso la sua opinione in materia di ripresa economica, "Per l’anno prossimo una vera ripresa non la vediamo, salvo miglioramenti alla fine. Per avere una vera ripresa, ci metterei la firma se fosse nel 2015".
Bisognerà lavorare di più
Squinzi ha messo in primo piano la necessità di recuperare sul piano del carico fiscale, in quanto quello italiano è più alto del 20% rispetto a quello della Germania; e per questo motivo bisognerà lavorare di più per riacquistare competitività, "Confindustria sta lavorando a una serie di proposte, di cui la prima è qualche ora di lavoro in più, per adesso".
Lotta all’evasione fiscale
Il presidente ha anche parlato del tema della lotta all’evasione fiscale, fondamentale e da attivare con dei provvedimenti capaci di "creare degli incentivi per far emergere l’economia sommersa, che costituisce tra l’altro un fattore distorsivo della concorrenza"; non basta pertanto la repressione né tantomeno determinate azioni compiute fino ad oggi, come ad esempio quella di prendere la targa dei suv e delle barche.
Infine Squinzi ha sottolineato come non rappresenti un problema rinunciare agli incentivi se viene ridotto il carico fiscale sul lavoro, " L’obiettivo di ridurre il costo del lavoro è una delle cose in cui dobbiamo intervenire, anche per dare un segnale. E, visto anche il modesto ammontare degli incentivi, per le imprese non è un problema rinunciarci".
Camusso: no ricette facili
Dura la replica della leader della Cgil, Susanna Camusso, la quale considera questo ricorrente tema del "lavorare di più" una sorta di offesa nei confronti di molti lavoratori "ai quali piacerebbe tanto poter lavorare e invece sono costretti all’inattività. Basta dunque "ricette facili" e colpevolizzazione dei lavoratori. Piuttosto le imprese, pubbliche e private, abbassino le retribuzioni ai grandi dirigenti e taglino le stock option".
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