Le banche creditrici ci Sorgenia tornano a riunirsi questa mattina. Sul loro tavolo il dossier Sorgenia e le possibili strade per ripristinare le linee del credito.
Le sei banche maggiormente esposte sulla capogruppo, Mps, Unicredit, Intesa Sanpaolo, Bpm, Banco Popolare e Ubi Banca, svolgeranno una conference call di aggiornamento sullo stato del negoziato con Cir, a partire dal possibile "piano b" per rilevare il controllo del gruppo senza il contributo degli attuali azionisti. Gli istituti bancari, probabilmente, esamineranno anche la richiesta di Sorgenia di sbloccare l’operatività bancaria, a partire da linee di credito e fideiussioni.
Sorgenia
La Cir su richiesta della Consob fa il punto della situazione poco dopo aver evitato il deficit di cassa paventati a fine marzo. Il gruppo in una nota spiega che le banche creditrici di Sorgenia "stanno lavorando a un’ipotesi di operazione alternativa sul debito implementabile anche nel caso in cui gli azionisti non intendessero partecipare alla manovra di ristrutturazione finanziaria".
E su richiesta dalla Consob precisa: "Per il corrente mese di aprile la società è impegnata, anche attraverso il perfezionamento di alcune operazioni straordinarie, a ridurre i rischi di situazioni di tensione finanziaria. Si segnala comunque che sono tuttora presenti alcuni profili di incertezza sul perfezionamento di tali operazioni legati alle contenute tempistiche con le quali devono essere realizzate. Eventuali nuovi rischi di deficit di cassa saranno tempestivamente comunicati al mercato".
Ipotesi alternative
Le trattative tra Sorgenia e le banche creditrici continuano. In particolare, è in fase di discussione un possibile accordo di standstill e moratoria. Intanto e in parallelo, proseguono i colloqui tra la società e le banche su temi operativi, a partire dalla necessità di recuperare un accettabile livello di operatività sulle linee di credito sia per cassa che per firma.
Cir da parte sua ha comunicato alle banche creditrici la sua disponibilità a sostenere il piano di ristrutturazione del gruppo Sorgenia comunicando agli istituti i termini e le condizioni della propria proposta. Tale proposta non è stata considerata, almeno per il momento, sufficiente da parte delle banche finanziatrici, che hanno comunicato a Sorgenia che stanno lavorando su una "ipotesi di operazione alternativa, implementabile anche nel caso in cui gli azionisti non intendessero partecipare alla manovra di ristrutturazione finanziaria".
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