Si è chiusa ieri una settimana decisiva per il governo Letta, ma anche per l’assetto dei partiti politici italiani. Il premier Letta in un’intervista su Sky arriva ad archiviare come definitivamente chiuso "il ventennio berlusconiano".
C’è chi applaude l’eroe che ha mandato in soffitta Berlusconi e chi invece, invita alla prudenza. Berlusconi in questi 20 anni è stato dato per morto, politicamente è ovvio, più di una volta. Ma il Cavaliere ha sempre mostrato una gran capacità di risollevarsi o, per rimanere in tema, di resuscitare.
Ma vediamo, grazie all’atlante politico di Repubblica/Demos, gli effetti che gli eventi di quest’ultima settimana hanno avuto sull’opinione pubblica.
Stime di voto
La fiducia confermata a Letta ha, da una parte rafforzato il Pd e la posizione di Letta stesso come premier, e dall’altra fortemente indebolito il Pdl.
Il partito di Silvio Berlusconi appare diviso. Il voto unanime di sfiducia e la dimissioni dei pidiellini avrebbero dovuto rafforzare l’unità del partito compatto a difesa del proprio leader. Ma così non è stato. Quando Berlusconi ha deciso di iniziare la battaglia contro Letta, in molti nel Pdl si sono tirati indietro "per senso di responsabilità nei confronti del paese" bisognoso di un governo stabile. E così Berlusconi resosi conto di perdere pezzi importanti del partito, ha deciso di fare marcia indietro e votare la fiducia al governo. Il voto quindi ha evidenziato una fragilità del premier mai vista prima ed una presa di posizione da parte di Angelino Alfano che ha riscosso un certo successo tra i pidiellini.
Secondo Demos, se si andasse ad elezioni anticipate il Pd riuscirebbe ad imporsi con il 32,2% dei voti, il Movimento a 5 stelle si posizionerebbe come secondo partito con il 20,9%. Il Pdl, perde posizioni, e si aggiudica il terzo posto con il 20% dei voti, con 6,2% dei punti in meno rispetto alle stime di settembre 2013.
Leader
Il voto di fiducia ha anche cambiato le leadership dei principali partiti del parlamento italiano. Nella classifica dei leader in cui l’elettorato ripone maggiore fiducia al primo posto si afferma Letta seguito dal compagno di partito Renzi.
Per quanto riguarda il centrodestra il primo leader è Angelino Alfano colui che ha guidato la rivolta contro il capo Berlusconi. Il Cavaliere intanto incassa la sfiducia degli italiani: meno del 18% ripone ancora in lui fiducia come leader. Berlusconi scivola così all’ultimo posto della classifica, toccando il punto più basso da quando Demos stila questa classifica.
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