L’accordo tra Pd e Forza Italia per l’approvazione di una nuova legge elettorale sembra che abbia giovato ai due partiti protagonisti della settimana: il Pd guadagna lo 0,3% e Forza Italia dello 0,5%.
A registrare le intenzioni di voto degli italiani, è come di consueto, Nando Pagnoncelli dell’istituto Ipsos che ha illustrato i risultati del sondaggio della settimana nella puntata di ieri sera di Ballarò.
Pesa come grossa incognita sui risultati elettorali la nuova legge elettorale. Si discute ancora sulla soglia di sbarramento, al 5 o all’8% e sulla percentuale da raggiungere per il premio di maggioranza, il 35 o il 38%.
La decisione definitiva circa le regola del gioco comporterà cambiamenti nelle coalizioni e nelle intenzioni di voto degli italiani. Ma come sottolinea Pagnoncelli, se la nuova legge elettorale soprannominata Italicum venisse approvata con la soglia di sbarramento al 6%, soltanto 4 partiti entrerebbero in Parlamento.
Sondaggio Ipsos
L’impegno per trovare un accordo sulla legge elettorale ha giovato ai due partiti protagonisti dell’incontro che in settimana ha fatto tanto parlare di sè. Il Pd infatti sale dal 33,2% della scorsa settimana al 33,5% attuale; mentre il partito di Silvio Berlusconi, Forza Italia guadagna uno 0,5% salendo dal 22,7% al 23,2%.
Stabile invece il Movimento 5 Stelle, accreditato dall’istituto Ipsos al 20,7% come la scorsa settimana.
Tutti in lieve flessione i piccoli partiti:
Il Nuovo Centrodestra di Angelino Alfano perde lo 0,4% e si attesta al 6%;
La Lega Nord di Matteo Salvini flette di uno 0,3% e scende al 3,2%;
Fratelli d’Italia di Meloni, Crosetto e La Russa si ferma al 2,2% perdendo lo 0,3%
Questo il secondo cartello con le percentuali dei partiti minori:
Italicum
La nuova legge elettorale sta nascendo dall’incontro di Silvio Berlusconi e Matteo Renzi della scorsa settimana. I due leader politici hanno trovato un accordo su un primo impianto legislativo che consiste in una legge elettorale a sistema misto con premio di maggioranza, soglia di sbarramento, doppio turno e liste bloccate corte.
Nonostante l’accordo dei leader, dai due partiti si levano voci di dissenso nei confronti del rinominato Italicum. La nuova legge elettorale è vista come un compromesso tra le parti che non risolve il problema dell’ingovernabilità del paese e della formazione di un Parlamento di nominati anziché di eletti come si auspica.
I due temi principali che accendono il dibattito sull’Italicum sono il premio di maggioranza e la soglia di sbarramento. La proposta di Renzi e Berlusconi vorrebbe la soglia per il premio di maggioranza al 35%, ma in molti premono per alzarla al 38% incontrando la resistenza del Cavaliere timoroso di non raggiungere tale soglia e costretto quindi al ballottaggio.
Polemiche accese anche sulla soglia di sbarramento. Ponendola al 5%, stando ai dati del sondaggio Ipsos, soltanto Pd, Forza Italia, Movimento 5 Stelle e Nuovo centrodestra entrerebbero in Parlamento. Per la Lega Nord, la grande esclusa, si è pensato di introdurre una norma che superi la soglia di sbarramento nel caso in cui il partito ottenga almeno il 10% in tre regioni italiane.
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