Nel 2015 le società private hanno incrementato i propri ricavi del 7,5%. Calano del 16%, invece, i ricavi delle pubbliche. Ecco i dati dell’Annuario R&S Mediobanca.
Cala nel 2015 il fatturato delle società pubbliche (-16%) mentre cresce del 7,5% quello delle società private. E’ questo il dato principale che emerge dall’Annuario R&S Mediobanca, che ha analizzato le performance economiche dei primi 50 gruppi industriali e finanziari italiani, più 5 holding non quotate (Fininvest, De Agostini, Edizione, Aurelia e Cremonini).
Delle 50 società esaminate, 41 sono gruppi industriali (13 pubblici e 28 privati), 6 sono gruppi bancari e 3 gruppi assicurativi. Stando ai dati elaborati dallo studio, il settore pubblico e quello privato hanno registrato nel complesso perdite pari al 5% rispetto all’anno 2014: in Italia la flessione è stata del 4,2%, all’estero del 5%.
Il calo è stato aggravato dalle dismissioni pubbliche, senza le quali si sarebbe avuto un -1,4% in Italia e un -1% all’estero. La diminuzione del fatturato 2015 delle società pubbliche - spiega l’Annuario - è in gran parte determinato dalle basse quotazioni del greggio e da un mercato domestico particolarmente statico.
Annuario R&S Mediobanca: il fatturato
Per quanto riguarda la crescita del fatturato, i settori della moda e della meccanica si collocano al top: balza subito agli occhi, infatti, la crescita di Moncler (+26,8% rispetto al 2014), seguita da Brembo (+16,2%). Gradino più basso del podio per Luxottica, che mette a segno un +15,5%. E poi: Exor (+13,5%), Salini Impregilo (+11,1%), Poste Italiane (+10,1%, la prima del settore pubblico), etc. L’ultimo posto della classifica spetta a Eni (fatturato a -27,3% su base omogenea, soprattutto a causa delle dismissioni).
A trascinare l’industria privata è in primo luogo la crescita dei ricavi oltre-confine (che corrispondono al 91,8% dei ricavi complessivi). Parallelamente, si riducono i ricavi all’estero delle società pubbliche (il fatturato passa dal 54,4% del 2014 al 48,8% del 2015).
Per quanto riguarda la redditività operativa e quella netta, Moncler, Ferragamo, Brembo, Recordati, De’ Longhi, Luxottica e Prysmian risultano i primi della classe. Nel complesso, la redditività del settore industriale doppia quella del settore pubblico (12,4% contro il 6,8%).
Annuario R&S Mediobanca: i dividendi
Sul fronte dei dividendi, la situazione si capovolge. Le prime tre posizioni della classifica sono infatti occupate da società pubbliche, con Eni, Enel e Poste Italiane. Il cane a sei zampe ha versato cedole per 5,592 miliardi di euro; i dividendi Enel ammontano invece a 2,306 miliardi, quelli di Poste Italiane a 1,637 miliardi. Fra i privati, la medaglia d’oro spetta a Luxottica (1,196 miliardi), seguita da Prada (961 milioni di euro).
Salini Impregilo, con l’11,8%, svetta nella classifica del rendimento dei dividendi (media 2011-2015): a seguire troviamo Iren e Snam (6,5%) e poi Eni (6,4%).
Annuario R&S Mediobanca: più donne nei cda
Infine, lo studio registra una maggiore presenza femminile nei consigli di amministrazione delle società analizzate (dal 2014 si è passati dal 26 al 30%). Rimane invariata a 58 anni, invece, l’età media dei membri dei board.
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