Sfida tra i servizi di streaming on demand: ecco chi vincerà secondo gli analisti

Luna Luciano

12/10/2021

12/10/2021 - 21:47

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Secondo uno studio, Netflix potrebbe in pochi anni non essere più la prima piattaforma streaming. Un altro servizio di streaming si appresta a rubarle la scena.

Sfida tra i servizi di streaming on demand: ecco chi vincerà secondo gli analisti

Uno scontro tra titani. Il nuovo servizio streaming targato Disney, Disney+, potrebbe detronizzare Netflix, diventando così la più grande piattaforma di streaming. È ciò che è emerso da un’indagine portata avanti da Digital TV Research.

Gli utenti che usufruiscono di una piattaforma streaming aumentano e in pochi anni le grandi piattaforme potrebbero detenere quasi la metà degli abbonamenti on demand di tutto il mondo.

Scontro Disney+ e Netflix: cosa dice lo studio?

Lo studio condotto da Digital TV Research è molto interessante e ha previsto che, in poco meno di cinque anni, il numero di utenti abbonati a Disney+ dovrebbe superare gli utenti abbonati a Netflix. Infatti secondo gli esperti la piattaforma Disney raggiungerà i 284,2 milioni di abbonati entro il 2026, superando in questo modo Netflix, che nello stesso lasso di tempo dovrebbe aver raggiunto i 270,7 milioni di abbonamenti.

In realtà lo studio prevede che il servizio di streaming della “Mouse House” potrebbe eclissare Netflix già per la fine del 2025. Inoltre nel 2026 Disney+, Netflix e Amazon Prime potrebbero detenere, e quindi controllare, «quasi la metà» degli abbonamenti video on demand del mondo. Un fenomeno che avrebbe dell’incredibile e di certo non sarebbe irrilevante.

La Digital TV Research ha inoltre spiegato il come e perché Disney+ potrebbe superare la regina dello streaming. Secondo gli esperti il 43% della crescita, circa 121 milioni di abbonati, di Disney+ proverrà dai paesi asiatici grazie alla presenza in oriente del marchio Hotstar, il servizio di streaming indiano dell’azienda.

Piattaforme streaming: qual è la classifica attuale?

Se lo studio guarda al futuro, ciò che è certo è che attualmente la situazione vede Netflix in testa alla agli altri servizi on demand. In base al numero di abbonamenti è infatti possibile conoscere gli andamenti delle singole aziende e piattaforme streaming e stilare una classifica.

  • 1. Netflix. L’azienda sta registrando un maggiore consenso, diventando ogni giorno più famosa, grazie ai successi registrati dai prodotti della piattaforma, come Squid Game, Stranger Things, Bridgerton e The Crown. Al momento sono circa 209 milioni di abbonati globali registrati negli ultimi dieci anni.
  • 2. Disney+. In soli due la casa produttrice di successi come Black Widow, Wanda Vision e Hamilton è cresciuta rapidamente. La piattaforma ha raggiunto circa 116 milioni di abbonati in tutto il mondo.
  • 3. Amazon Prime Video. Al terzo posto troviamo un altro grande titano dello streaming. Amazon ha recentemente stimato di avere più di 175 milioni di abbonati Prime che hanno deciso di usufruire del servizio e riprodurre in streaming film e programmi sulla sua piattaforma. Secondo la ricerca della Digital TV Research entro il 2026 il servizio streaming dovrebbe raggiungerà 243,4 milioni di utenti.
  • 4. HBO Max. Al quarto posto si trova invece il servizio dell’HBO che al momento registra 67 milioni di abbonati globali, e secondo lo studio nel 2026 raccoglierà solo 76,3 abbonati.
  • 5. Apple TV+. Infine troviamo il servizio dell’Apple, l’azienda al contrario delle altre, però, non fornisce i numeri degli abbonati. Alcuni stimano che l’attuale conteggio sia inferiore a 20 milioni e lo studio della Digital TV Research ha stimato che accumulerà 35,6 milioni nei prossimi cinque anni.

Netflix e Disney+: il perché dello studio

Studi di questo genere, che cercano di prevedere quale sarà l’azienda con il maggior numero di abbonati, sono molto interessanti da un punto di vista economico e non solo.

Grazie alla ricerca è possibile prevedere quale sarà l’azienda ad avere maggiore successo, quale avrà più abbonati, e quindi maggior peso economicamente. Inoltre gli esperti hanno evidenziato un dato interessante: quasi la metà degli abbonamenti di tutto il mondo potrebbe essere in mano alle grandi piattaforme, la possibilità quindi è quella che aumenti il grado di influenza che queste aziende, con il loro prodotti culturali, possa avere in una buona parte della popolazione, almeno negli utenti abbonati.

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