La seduta di ieri sembrava far presagire a un trionfo dell’euro e ad una caduta del dollaro americano dopo la vittoria di Barack Obama alle elezioni presidenziali contro lo sfidante repubblicano Mitt Romney. D’altronde Obama appoggia la politica dei tassi a zero e ultra-espansiva di Bernanke, che invece Romney voler drasticamente rivedere. Eppure i mercati sono crollati e sul mercato valutario è tornato un clima di risk off generalizzato, che ha riportato alla ribalta le due valute rifugio (Usd e Jpy). Colpa delle agenzie di rating, che minacciano di tagliare il rating tripla A degli Stati Uniti, se Obama non troverà un accordo su debito e deficit ma soprattutto se non sarà evitato il fiscal cliff. Brutte notizie anche dall’Europa: Draghi e la Commissione UE prevedono tempi duri per l’economia, ma anche la Germania è stata ormai risucchiata nel vortice.
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