(report delle ore 7.30, segnalidiforex.it al momento non disponibile)
Ci siamo. Oggi è il giorno della Bce. Il Consiglio Direttivo dovrebbe dare il via all’acquisto di bond sovrani, anche se la Bundesbank voterà contro. Secondo indiscrezioni, il piano anti-spread messo a punto da Mario Draghi prevederà acquisti illimitati di titoli di stato che però saranno sterilizzati, evitando di provocare pericolose pressioni inflazionistiche. Tuttavia, Angela Merkel ha dichiarato di essere favorevole solo a misure temporanee di acquisto dei bond, ma non ad acquisti illimitati. Prosegue, dunque, il braccio di ferro tra l’Eurotower e la Germania, ma per ora il mercato continua a dare fiducia all’euro.
Euro/Dollaro americano (EUR/USD)
Ieri i prezzi erano in forte calo e sembrano sul punto di invertire la rotta. Poi c’è stato un brusco cambiamento del sentiment, che ha favorito l’apprezzamento della moneta unica europea. Il cambio euro/dollaro è tornato a lambire l’area di resistenza di 1,2630-40 e sembra proiettato verso il breakout. Considerando che la volatilità dovrebbe aumentare a vista d’occhio nelle prossime ore, in virtù della riunione della Bce, l’intervento sul breakout di 1,2640 sembra molto rischioso in quanto un eventuale “sell on news” potrebbe letteralmente paralizzare i long traders trascinandoli velocemente in un movimento di inversione. Aspetto che sia il mercato a indicarmi con maggiore precisione la direzione.
Posizione: FLAT
Segnale: ATTENDERE PER EVENTUALE SEGNALE OPERATIVO
Euro/Yen (EUR/JPY)
Vale lo stesso discorso fatto per euro/dollaro, anche se qui si potrebbe tentare una long in caso di breakout della congestione. Aspetto l’eventuale breakout per decidere se entrare o meno. Conviene avere una certa prudenza, perché oggi si potrebbe salire sull’ottovolante!
Posizione attuale: FLAT
Segnale: ATTENDERE PER EVENTUALE SEGNALE OPERATIVO
Euro/Dollaro australiano (EUR/AUD)
Ieri il trade short iniziato a 1,2294 è stato chiuso con un piccolo loss a 1,2330. Un po’ forzato, quasi come per rompere il ghiaccio dopo oltre un mese di inattività. Il cambio è andato ancora su, anche se ormai prossimo a importanti resistenze di medio periodo.
© RIPRODUZIONE RISERVATA