Il potenziamento del programma di acquisto di asset lanciato ieri notte dalla Bank of Japan (80mila miliardi di yen da 70mila) non è riuscito a ridare slancio ai mercati valutari, che hanno invece puntato sulle valute rifugio come dollaro americano e yen. L’euro continua ad essere interessato da prese di beneficio di rilievo, mentre la sterlina riesce più facilmente a mantenere le posizioni raggiunte qualche giorno fa sotto i massimi di periodo. Vita dura anche per i carry trade, con dollari australiani e neozelandesi ancora al palo. L’appetito per il rischio è diminuito molto questa settimana, ma da un punto di vista tecnico c’è ancora la possibilità concreta che si tratta di un pullback fisiologico dopo il rally estivo. Intanto, qualche analista ritiene che questa volta il QE della FED non servirà a molto…
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