Scuola: in arrivo il bonus, ma Renzi taglia gli indennizzi ai precari. Tutte le novità in attesa del CDM

Con una mano prende con un’altra dà. Questo il riassunto della riforma della scuola promossa dal Governo Renzi.

Il pacchetto "Buona Scuola" che arriverà domani in consiglio dei ministri contiene infatti un bonus del 10% per gli insegnanti con funzioni aggiuntive. Queste ultime si dividono in due categorie:
– funzioni aggiuntive di mentore: se connesse all’ambito didattico,
– funzione aggiuntive di staff se riguardanti un ruolo organizzativo.

La bozza del decreto buona scuola che martedì 3 marzo sarà analizzata dal cdm sarà seguita da un disegno di legge delega, documento che però sembra ancora tutto da definire. Attualmente, il Governo avrebbe parlato solo di "titoli". Tra gli argomenti in esso contenuti figurano scuola dell’infanzia, governance, abilitazione, diritto allo studio, istruzione professionale e Its.

Indennizzi
Ma se per alcuni ci sarà un 10% in più, per altri, molti altri, potrebbe esserci un "indennizzo in meno".

La modifica riguarderà in particolare gli indennizzi a favore dei docenti che negli ultimi 5 anni hanno stipulato contratti a termine oltre il limite dei 36 mesi ribadito dalla sentenza della Corte Ue del 26 novembre.
L’ultima versione prevede infatti un taglio del risarcimento che scenderà a un minimo di 1,5 mensilità a un massimo di 5. Ricordiamo che attualmente si prevedono 2,5 mensilità minime e 10 mensilità massimi. Il taglio riguarderà non solo i neo-assunti, ma tutti i docenti.

Sottolineiamo che al momento non c’è alcuna certezza, i dettagli della riforma si scopriranno solo nel corso del consiglio dei ministri di domani dove il Governo sarà chiamato a decidere anche su una delle questioni più dibattute del momento: lo sgravio (fino a 4mila euro) sulle rette per i paritari, una misura che sta creando non pochi problemi in seno al Partito Democratico.