Scontro Telecom-Metroweb su connessioni ultraveloci. I due colossi si contendono Milano

Michael Stagnitto

23/10/2012

Scontro Telecom-Metroweb su connessioni ultraveloci. I due colossi si contendono Milano

Telecom e Metroweb si contendono Milano. La grande Milano vince sulla distribuzione delle connessioni ultraveloci anche sui paesi del nord europa, che figurano più in alto nel recente report delle Nazioni Unite sul livello di accesso della banda larga, con Francia al 36,1%, Regno Unito al 32,5% e Germania al 32,5%, mentre l’Italia possiede un più basso 22,8%.

A Milano l’imponente investimento sull’ultraveloce, pari a circa mezzo miliardo di euro non è stato apportato solamente dal’ex monopolista telefonico Telecom italia che possiede il 53% della quota di mercato relativo agli accessi alla banda larga dell’intero Paese, ma ha concorso anche la Metroweb che, dall’inizio degli Anni Novanta, ha portato internet nelle case dei milanesi costruendo la rete di Fastweb che ancora oggi detiene l’11,2% del pacchetto azionario della compagnia.

L’architettura di rete utilizzata da Metroweb è l’Ftth "Fiber to the home" , che garantisce massime prestazioni dei network con la fibra che arriva sino alle abitazioni degli utenti, ma con prezzi quintuplicati rispetto a quelli di Telecom che utilizza delle cabine alle quali arriva la fibra, successivamente collegata con le abitazioni attraverso un sistema di fili in rame. Stesso sistema adottato da Fastweb in tempi recenti che mette in secondo piano la qualità del servizio per limitare costi di distribuzione.

L’amministratore delegato di Metroweb, Alberto Trondoli pone particolare importanza sulla qualità del servizio offerto, che poteva essere migliorato ulteriormente attraverso l’accordo con Telecom, poi mancato, sui cosiddetti "verticali", la fibra montata sui muri dei palazzi, proprio a causa di un diverso metodo di distribuzione del servizio.

"L’intesa è fallita - spiega Trondoli - perché è apparso evidente che Telecom da un lato, e Metroweb dall’altro, avevano e hanno obiettivi strategici non solo diversi, ma addirittura divergenti. L’obiettivo dell’ex monopolista è proteggere il più possibile la vecchia rete in rame ritardando l’utilizzo della fibra, una migrazione inevitabile. Il nostro obiettivo è invece accelerare il più possibile questo processo, soprattutto a Milano dove c’è l’infrastruttura orizzontale già pronta e il 30% dei clienti è già collegato con la fibra".

Trondoli si pronuncia anche sui discutibili meccanismi di Telecom in protezione degli investimenti, che si traducevano in eccessivi tempi per il cablaggio degli edifici, ponendo un tetto massimo di strutture sul quale operare e continua "e sui prezzi da applicare agli operatori per l’affitto della fibra l’ex monopolista voleva che imponessero dei costi elevati rispetto a quelli che avevamo in mente noi, diciamo almeno il doppio".

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