Niente più scontrini fiscali. E’ quanto affermato dal direttore dell’Agenzia delle entrate, Rossella Orlandi durante un’ audizione alla camera dei deputati, in occasione di un dibattito sulla lotta all’evasione fiscale. Quali sono i cambiamenti.
Favorire una migliore tracciabilità dei pagamenti è l’obiettivo, reso noto dal direttore dell’agenzia delle entrate da attuarsi, per la gioia dei commercianti, con l’abolizione degli scontrini fiscali. L’attuazione della completa tracciabilità dovrà comportare l’abbandono di alcuni strumenti di controllo che si sono dimostrati inefficaci, quali i misuratori fiscali e le ricevute fiscali nonché il venir meno di controlli massivi da parte della guardia di finanza.
Queste misure vengono invece guardate con sospetto dai contribuenti rispettosi delle norme fiscali che vedono venir meno uno strumento che imponeva a commercianti e artigiani il rispetto degli obblighi verso il fisco.
I nuovi strumenti che troveranno attuazione.
Sulla base di quanto previsto dalla legge di stabilità 2015, in un’ottica di semplificazione, l’Agenzia delle Entrate metterà a disposizione dei contribuenti, mediante canali telematici, le informazioni relative ai contribuenti, acquisite attraverso diverse banche dati. Il cittadino, per potersi mettere in regola, dovrà procedere con un’autocorrezione, mediante consultazioni da effettuarsi da casa.
Verranno introdotte inoltre modifiche agli strumenti del ravvedimento operoso e della dichiarazione integrativa, con allungamento dei tempi.
Chi dovrà porre rimedio ai propri errori passati, usufruirà delle nuove modalità di ravvedimento operoso che permetterà di avere più tempo per mettersi in regola. Previsto anche un cambiamento delle sanzioni.
Revisioni saranno previste anche in merito agli studi di settore che costituiscono un efficace strumento per indicare in via preventiva il risultato derivante dall’utilizzo dei fattori di produzione.
Dalla semplificazione degli adempimenti e dalla modernizzazione degli studi di settore dovrebbero trovare attuazione due obiettivi: da un lato un maggiore adempimento delle norme fiscali e dall’altro la costruzione di un rapporto nuovo, di informazione e di scambio, tra i cittadini e il fisco, improntato a reciproca fiducia, grazie al ruolo di partecipazione attiva che verrà riconosciuto al contribuente.
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