Sberbank: la banca russa è davvero pronta per quotarsi a Londra?

La notizia è giunta lunedì dal Financial Times: la più grande banca russa per asset, la Sberbank, si dice pronta a quotarsi a Londra con un’offerta pubblica da oltre 5 miliardi di dollari. La maggiore azionista della Sberbank, la Banca Centrale Russa venderà il 7,6% della propria quota e rimarrà con un 50% ed una quota con diritto di voto; le azioni della Sberbank saranno poste a circa 3 dollari per azione.

La più grande compravendita degli ultimi anni?

Gli asset totali della Sberbank ammontano a circa 400 miliardi di dollari e, sempre secondo il Financial Times, questo passo rappresenterebbe la pietra angolare del programma di privatizzazione russo, dopo la sua entrata nella WTO. Si potrebbe trattare di una delle più grandi compravendite degli ultimi anni, intesa come parte del programma del governo di ridurre le proprie quote in alcune delle più grandi aziende del paese. Il 10% dei diritti sarà offerto ad investitori nazionali, mentre il restante 90% andrà a clienti internazionali. Inoltre, il presidente della Sberbank, German Gref, ha detto che questa è una grande opportunità per assicurarsi l’ammissione alle quotazioni di borsa internazionali.

Critiche

Oltre alle critiche che la banca ha dovuto fronteggiare per aver rinviato due volte la sua offerta durante lo scorso anno, c’è chi ancora ha avuto da ridire sulla nuova strategia russa: Steven Dashevsky di Dashevsky and Partners ha infatti detto che la Sberbank rappresenta l’eccezione, non la regola e che "è una delle cinque più grandi società russe che rispecchiano effettivamente un business adeguato. Di tutte le cose che il governo potrebbe privatizzare, questa è la più facile e la migliore; sono le rimanenti società a sembrare problematiche".

Non sembra scosso, invece, Bruce Bower, partner a Verno Capital, che sostiene al contrario, che la Sberbank e il governo hanno fatto tanto per migliorare la Sberbank e questo sembra essere il conoramento di tutti gli sforzi fatti.