Saper comunicare: un talento o un’arte da imparare?

Barbara Lorenzo

12/08/2014

Nel mondo lavorativo di oggi l’arte della comunicazione rappresenta una leva strategica.

Saper comunicare: un talento o un’arte da imparare?

Saper comunicare: un talento oppure no?
Per molti "non si può non comunicare", ovvero ogni forma di comportamento umano è comunicativo, per cui comunicare non può essere un’arte, e forse nemmeno un talento.

Per altri l’arte oratoria è un talento naturale: chi ha questa dote è una persona che ha determinate caratteristiche: la dizione, la pronuncia, la conoscenza dell’arte delle pause, l’enfasi orale, la modulazione della voce, la gestualità, le espressioni facciali.

L’arte oratoria non si può imparare, la si può migliorare con lo studio o la lettura o l’approfondimento degli argomenti e soprattutto arricchendo il proprio vocabolario linguistico. L’arte oratoria è una dote naturale, come il carisma o come saper dipingere o suonare.

Nel mondo lavorativo di oggi l’arte della comunicazione rappresenta una leva strategica. Saper comunicare è fondamentale, è utile per cambiare lavoro, per acquisire nuovi clienti, e per essere vincenti e propositivi in un mercato sempre in costante evoluzione.

Importante per essere comunicativi è avere la capacità di coinvolgere la platea, curando il proprio aspetto, con gesti adeguati e con un tocco di imprevedibilità, ma più di tutto conta l’entusiasmo, comunicare e trasmettere positività e con il sorriso. Nell’arte oratoria persino i colori possono essere determinanti ad esempio nel caso di attività rivolte alle aziende si scelgono colori classici, istituzionali, tranquillizzanti come il blu, il grigio e il verde, per attività o prodotti destinati al grande pubblico come il mondo della pubblicità o del marketing, si preferiscono colori che suscitino emozioni come il rosso, l’arancio e il giallo.

E’ frequente attribuire al talento comunicativo l’accezione propria della "persuasione", secondo Cicerone ad esempio l’uomo politico coincideva con l’oratore, perché non potendo imporre le proprie scelte sulla città con la forza era essenziale che fosse in grado di "persuadere" i cittadini a prendere decisioni conformi ai suoi assunti.

Tale eredità oggi è stata raccolta da Barack Obama, definito il "nuovo Cicerone", la cui arte oratoria segna una differenza tra i politici d’Occidente, che parlano sempre di più un "politichese" freddo e noioso e poco comprensibile.
Ci sono aspetti molto controversi relativi alla politica esercitata dal Presidente USA, ma un ars oratoria eccellente, e sicuramente è stata un fattore determinante per la sua elezione. Obama si identifica con il "self-made man", capace sia di suggestionare sia di utilizzare, rievocandole e sintetizzandole le figure retoriche della migliore tradizione oratoria dell’antica Grecia.
Barack Obama ha la capacità di coinvolgere e di emozionare, toccando le corde giuste dei suoi ascoltatori.

In conclusione chi è più persuasivo riesce a modificare l’ambiente e i comportamenti degli altri in modo vantaggioso per i propri interessi. Ciò non è un talento?

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