Sciopero dei medici, 16 dicembre: 24 ore di protesta contro i tagli alla sanità

Rosaria Vincelli

4 Novembre 2015 - 16:42

I medici del servizio pubblico hanno annunciato uno sciopero generale per il 16 dicembre 2015. Ecco l’orario e le motivazioni della protesta.

Sciopero dei medici, 16 dicembre: 24 ore di protesta contro i tagli alla sanità

E’ stato annunciato da tutte le sigle sindacali del settore sanitario uno sciopero che interesserà i medici del servizio pubblico nazionale il giorno 16 dicembre 2015.
Alla base della contestazione le politiche del Governo orientate principalmente ad una gestione contabile del Servizio Sanitario Nazionale.

Il 16 dicembre, quindi, medici di famiglia, pediatri, medici ospedalieri e convenzionati non presteranno servizio per 24 ore in risposta non solo al mancato finanziamento del Fondo Sanitario Nazionale che ha generato non pochi disagi ai cittadini che fruiscono del servizio sanitario pubblico, ma anche ai provvedimenti varati dal Governo Renzi e ai tagli disposti per il settore sanitario che già in estate hanno scatenato la reazione delle Amministrazioni Regionali.

Sciopero medici pubblici 16 dicembre: tagli alla sanità

Già da tempo è iniziato il braccio di ferro tra Governo e Regioni per una serie di proposte del Governo Renzi che indeboliscono fortemente la sanità pubblica a livello regionale.
Il presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino ribadisce:

Il livello di finanziamento del Servizio sanitario nazionale per il 2016, previsto nel Patto per la salute, era pari a 115,4 miliardi, ora è di 111. I tagli dal 2017 al 2019 mettono a rischio la sopravvivenza del sistema Regioni.

Inoltre il presidente della Corte dei Conti, Raffaele Squitieri, durante l’audizione al Senato, ha informato che il Fondo Sanitario Nazionale rispetto al 2015 ha subito un incremento di soli 500 milioni rispetto agli 800 necessari a finanziare l’adeguamento delle prestazioni sanitarie ai nuovi LEA (Livelli essenziali di assistenza, ossia le prestazioni che il Servizio Sanitario Nazionale è tenuto ad offrire a tutti i cittadini gratuitamente o dietro pagamento del ticket).

Tagli sanità, cosa cambia per i pazienti?

In tre anni la sanità pubblica ha dovuto rinunciare a 15 miliari e questo ha inevitabilmente comportato una riduzione delle prestazioni e dei servizi di cui possono fruire i cittadini: esami clinici come ad esempio il Psa (antigene prostatico specifico); markers tumorali (per essere prescritti devono essere accettati in base ad uno specifico protocollo); stretta su Tac e risonanze; test allergologici (gratuiti solo su prescrizione del medico specialista); colesterolo totale (gratuito per i soggetti che hanno superato i 40 anni di età o che presentano fattori di rischio cardiovascolare o familiarità per dislipidemia).

In realtà non è stata predisposta al riguardo una normativa dettagliata, ma quello che è certo è che a causa dei tagli sarà necessario ridurre i servizi sanitari e la strada scelta per farlo è una preventiva ed attenta valutazione delle condizioni economiche e di salute del paziente al fine di prescrivere gli esami strettamente necessari.

I rappresentanti dei lavoratori fanno sentire la propria voce:

A Governo e Regioni chiediamo attenzione per la salute dei cittadini e consapevolezza delle pesanti e negative ripercussioni sulle liste di attesa, sull’integrazione ospedale e territorio, sulle condizioni di lavoro, sulla qualità e sicurezza delle cure, sulla sperequazione esistente nell’esigibilità del diritto alla salute e nei livelli di tassazione, che derivano da un progressivo impoverimento del servizio pubblico.

Così, oltre allo sciopero annunciato per il 16 dicembre, le varie sigle sindacali prevedono anche ulteriori iniziative: la prima, una manifestazione, si terrà a Roma il 28 novembre.

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