L’allarme a Piazza Affari sembra momentaneamente rientrato, ma potrebbe essere solo la quiete dopo la tempesta.
Le azioni Saipem guadagnano attualmente l’1,51% a 14,10 euro, dopo aver superato in mattinata quota 2%.
Una piccola boccata d’aria, ma l’allerta rimane alta. Dopo aver bruciato 2,59 miliardi di capitalizzazione in un solo giorno, pari al 6% del capitale, crollando del 29,19% a 14,24 euro, l’attenzione sulla controllata Eni non si placa.
Dall’estero sono sicuri, la situazione rimarrà precaria finché non si chiarirà la questione “tangenti” in Algeria. Fino a quel momento, gli investitori non riacquisteranno fiducia. Giorni duri attendono quindi la società di servizi petroliferi, e forse non solo lei.
Dall’estero infatti gli occhi sono puntati pure su Eni che controlla il 43% di Saipem, da cui proviene circa il 3% di utile netto dell’azienda di idrocarburi. Finora si è riusciti a contenere le perdite, ma la situazione potrebbe cambiare da un momento all’altro.
I commenti dall’estero
Il Wall Street Journal si concentra sui profit warning: il giornale americano sottolinea come “un profit warning in una anno sia già una sventura”, ma due sono proprio una catastrofe.
Dopo aver ritoccato l’Ebit a gennaio (1,5 miliardi di euro, -6% rispetto alle previsioni) il gruppo di San Donato Milanese ha dovuto farlo di nuovo la settimana scorsa (Ebit 2013 tra 650 e 750 miliaoni), a causa di ulteriori problemi nati in Algeria ,ma anche a costi aggiuntivi sopraggiunti in alcuni affari in Canada e Messico.
Il Wsj sottolinea come l’AD Unberto Vergine stia provando a sistemare gli errori passati, ma i problemi sopraggiunti sull’altra sponda dell’Atlantico hanno acuito una situazione già di per sé precaria. Se a questo si aggiunge i rapporti con la società Sonatrach stanno diventando sempre più difficili, si capiscono i motivi del doppio Profit Warning.
Ma il quotidiano avverte:
"Potrebbero esserci altre sorprese spiacevoli in arrivo".
Se la Sonatrach chiedesse un risarcimento danni per i ritardi delle ultime settimane e se le multe per gli affari algerini fossero più pesanti del previsto, l’azienda rischia parecchio. La fiducia degli investitori al momento appare compromessa, anche perché non ci sono garanzie su un ritorno alla redditività complessiva.
Financial Times: Eni deve fare attenzione
Il quotidiano inglese sottolinea le relazioni esistenti tra le due società. In casa Eni non possono assolutamente stare tranquilli. Nel giorno del crollo di Saipem le perdite in borsa sono state tutto sommato contenute (-2,32%), ma se la situazione della società petrolifera continuasse a peggiorare, rischierebbe di creare non pochi problemi all’azienda del cane a sei zampe.
Dello stesso avviso anche Les Echos. Il principale giornale economico-finanziario francese scrive a chiare lettere:
"Saipem diventa un problema per l’Eni".
La quinta major mondiale, sottolinea il quotidiano, non può permettersi di sottovalutare la situazione.
Dure critiche dai francesi nei confronti di Umberto Vergine. Il giornale sottolinea infatti come l’AD non possa più dichiararsi “innocente”. Se dopo il primo profit warning le giustificazioni sembrano dovute, la seconda volta la responsabilità va data pure a lui.
Insomma gli “occhi finanziari” mondiali sono puntati su Saipem e, attualmente, ciò che vedono non è per niente positivo.
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