SLA, sclerosi multipla, epilessia: nuove scoperte. Aumentano le speranze di cura?

Silvia Mazzieri

23 Settembre 2015 - 09:49

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SLA, sclerosi multipla, epilessia: scoperta una causa comune alle tre malattie. Ecco qual è il ruolo della proteina NOX2 e della neurossidazione nella genesi di queste malattie.

SLA, sclerosi multipla, epilessia: nuove scoperte. Aumentano le speranze di cura?

SLA, sclerosi multipla, epilessia: le tre malattie sembrano avere un meccanismo in comune di genesi recentemente scoperto.

L’insorgere di questi gravi disturbi coinvolge la proteina NOX2 che è in tutti noi, ma che si comporta in modo diverso a seconda dell’individuo considerato, in particolare rispetto al fenomeno di ossidazione dei neuroni (neurossidazione).

I risultati di un recente studio, durato circa 5 anni e condotto su centinaia di pazienti, hanno evidenziato infatti che alla base di SLA, sclerosi multipla, epilessia c’è un processo degenerativo comune: la neurossidazione.

Cos’è la neurossidazione alla base di SLA, sclerosi multipla ed epilessia

La neurossidazione è un processo nocivo per i neuroni causato dai radicali dell’ossigeno che sono molecole molto aggressive.

La causa della produzione di tanti radicali dell’ossigeno in caso di SLA, sclerosi multipla ed epilessia è proprio un’attività alterata della proteina sopra citata, la NOX2.

La proteina NOX2 svolge attività di enzima cioè fa da regolatore in specifiche attività dell’organismo.
Adriano Chiò, uno dei ricercatori che in Italia ha guidato lo studio, ha commentato così
le scoperte fatte dal suo team:

“abbiamo scoperto che se varia l’attività di questo enzima, che produce ossigeno ossidante, cambia anche il livello di gravità della malattia. Nella SLA, ad esempio, se l’attività dell’enzima è bassa, il paziente sta meglio.”

Lo studio sulla genesi di SLA, sclerosi multipla ed epilessia

Per giungere all’identificazione della proteina NOX2 nel meccanismo di base per la genesi delle tre malattie è stato necessario uno studio durato 5 anni.

Esso ha avuto come sede principale Ginevra e i risultati saranno presentati oggi 23 settembre in un convegno internazionale a Torino.

Il tema centrale del Simposio Finale di Neurinox, evento dedicato a SLA, epilessia e sclerosi multipla, sarà proprio questa ricerca che si è svolta nell’ambito del progetto europeo Neurinox.

Quest’ultimo ha coinvolto 8 Stati fra cui l’Italia ed è stato finanziato dall’Unione Europea che ha devoluto 12 milioni di euro.

Nuove speranze di cura per la SLA?

Le scoperte fatte dal gruppo di Adriano Chiò danno anche una speranza per la cura di SLA, sclerosi multipla, epilessia oltre che per un quarto tipo di malattie coinvolte: le polineuropatie.

La SLA in particolare ha ricevuto in breve tempo altre buone notizie sulla possibilità di trattamento dopo il recente studio effettuato dal neurochirurgo Angelo Vescovi.

Il fatto che sia stato scoperto anche l’enzima responsabile delle modificazioni alla base delle malattie in questione, dà la possibilità di approfondire quali altri rimedi apporre al processo di degenerazione.

A questo scopo sono alla studio dei farmaci che dovranno servire a regolare l’attività dell’enzima NOX2 per mantenere l’equilibrio della produzione di radicali dell’ossigeno. Ovviamente, come conferma Chiò, tali farmaci non sono ancora in commercio.
Lo studioso aggiunge:

“quando sarà possibile utilizzarli, allora si avranno risultati concreti.”

Medicina personalizzata: utile in caso di malattie causate da neurossidazione?

Andrea Chiò ha voluto inoltre sottolineare che il suo studio ha confermato la necessità di orientarsi verso una medicina personalizzata o di precisione, visto che il grado di neurossidazione varia da individuo a individuo e che le reazioni dell’organismo alla molecola NOX2 possono variare molto a seconda della malattia di cui si soffre.

Chiò si è così espresso a riguardo:

“anche il presidente degli Stati Uniti Obama ha parlato di recente di “medicina di precisione” e stiamo andando sempre più in questa direzione, intervenire direttamente in modo più selettivo tenendo conto delle caratteristiche di ciascun paziente.”

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