Come rubare una Tesla Model S in 30 secondi: il video

Redazione Motori

26 Agosto 2019 - 15:44

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Un video mostra come due ladri armati di scanner/jammer rubare una Tesla Model S hackerando la chiave elettronica e il sistema keyless. Come funziona e come difendersi.

Come rubare una Tesla Model S da 90.000 dollari in soli 30 secondi e senza scassinarla? A mostrarlo è un video registrato in Gran Bretagna dalla telecamera di sorveglianza dell’abitazione dalla quale è stata sottratta l’auto elettrica.

Nelle immagini si vedono due ladri a volto coperto penetrare nel giardino della villetta di proprietà del sig. Hrishi a Borehamwood, nell’Hertfordshire. La Tesla Model S - che il proprietario di casa aveva ottenuto in prestito dal fratello in attesa che la sua vettura tornasse dall’officina nella quale era stata ricoverata per riparazioni - era parcheggiata nel vialetto di casa.

Due ladri armati di scanner/jammer hanno intercettato il segnale che la chiave elettronica dell’auto emette senza sosta, e anche grazie all’ausilio di un filo utilizzato come una lunga antenna lo hanno ritrasmesso al ricevitore della vettura, che lo ha riconosciuto sbloccando le porte e avviando il motore.

Come funziona il sistema di apertura e avviamento “keyless”?

Il furto si è compiuto in soli 30 secondi all’alba dello scorso 21 agosto e la la Tesla Model S è stata portata via in moto e senza necessità di alcuna effrazione, né per aprire l’auto né per avviarla.

Ma come è stato possibile tutto questo? La spiegazione sta nel sistema di apertura senza chiave “keyless”, che funziona anche per avviare l’auto. Il sistema è semplice: la chiave elettronica emette costantemente un segnale a breve raggio, generalmente non più di 4/5 metri, una distanza prossima alla vettura in modo che il proprietaro possa aprirla solo quando si trova vicino ad essa.

Il ricevitore posto nella vettura intercetta il segnale codificato e - se lo riconosce - sblocca le portiere. Discorso analogo per l’avviamento: in questo caso la chiave deve essere all’interno dell’abitacolo, anche nella tasca del guidatore. Ovviamente, se la vettura dovesse allontanarsi dalla chiave oltre una certa distanza si bloccherebbe spegnendosi, evitando così la sottrazione dell’auto magari mentre il proprietario chiude il cancello di casa.

Perché i ladri hanno aperto così facilmente la Tesla?

I ladri che hanno sottatto la Tesla Model S al sig. Hrishi hanno agito di notte, mentre il proprietario dormiva e mentre le chiavi erano - con buone probabilità - in casa vicino alla porta d’ingresso. Con lo scanner/jammer hanno prima individuato il segnale, amplificandolo con l’antenna a filo in direzione della vettura e portandolo così nel raggio d’azione del ricevitore della Tesla.

A quel punto hanno aperto la vettura, e una volta memorizzato il segnale nel jammer hanno collocato quest’ultimo nell’auto, facendo credere al sistema “keyless” che a bordo vi fosse la chiave elettronica.

Ai due ladri è bastato infine salire a bordo e svignarsela, in silenzio come solo un’auto elettrica sa fare e contando sul fatto che all’alba non ci fosse nessun testimone in strada.

Come difendersi dai furti tramite scanner/jammer?

Quello della Tesla Model S rubata a Borehamwood non è certo il primo caso del genere. Nel 2018 aveva destato scalpore il furto di una Mercedes Classe C avvenuto con le stesse modalità sempre in Gran Bretagna, ma stavolta a Solihull, Birmingham.

Viene quindi da chiedersi: è possibile difendersi dai ladri che utilizzano lo scanner/jammer? Nei consigli che abbiamo pubblicato per difendersi dai furti d’auto ce ne è uno “ad hoc”: proteggere la chiave elettronica custodendola in un “card protector” che ne impedisca la clonazione, schermando il segnale in uscita.

Un altro consiglio utile, soprattutto per chi abita in case a piano terra, è quello di tenere le chiavi dell’auto lontane da porte e finestre. Per evitare la fuga dei ladri è possibile installare sull’auto un dispositivo GPS collegato ad un app, che avverte il poprietario nel momento in cui l’auto esce dal perimetro preimpostato.

Infine ci sono i dispositivi di recupero basati sulla tecnologia satellitare o su quella a radiofrequenza: una volta installati sul veicolo ne permettono la tracciabilità in caso di furto, mettendo le forze dell’ordine sulle tracce dei ladri.

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