Risonanza magnetica: come funziona, a cosa serve, quanto costa

Vittorio Proietti

25 Maggio 2017 - 13:25

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La risonanza magnetica è un esame comune, ma pochi sanno come funziona e a cosa serve. Ecco un accenno su quanto costa la RMN nel SSN e quali sono i diritti dei cittadini in caso di attese troppo lunghe.

Risonanza magnetica: come funziona, a cosa serve, quanto costa

La risonanza magnetica è un esame diagnostico molto comune per gli utenti del SSN italiano, molto spesso prescritta senza che il paziente ne conosca il costo, oppure che sappia come funziona o a cosa serve. I diritti dei pazienti, tuttavia, possono essere di notevole importanza.

La RMN è un esame diagnostico che analizza l’interno del corpo senza radiazioni e senza operazione chirurgica, utilizzando il campo magnetico per creare una immagine e analizzare patologie ignorate dalla radiografia.

Nella risonanza magnetica, infatti, sono infatti visibili i tessuti molli, quindi tutto ciò che la medicina non classifica come osso. Tra essi vi sono ovviamente organi e muscoli.

Sapere come funziona l’esame e a cosa può effettivamente illuminare il paziente su cosa può attenderlo dopo aver tolto i vestiti e soprattutto per quale motivo gli viene richiesto di togliere gli orecchini e anelli. Tuttavia, non fornisce tutte le informazioni necessarie sui tempi e soprattutto su quanto costa una RMN.

In caso di urgenza, infatti, il paziente richiedere l’esame in breve tempo senza ricorrere agli istituti privati di Sanità, esercitando i suoi diritti senza sostenere un costo eccessivo. Il medico dovrà infatti comunicarlo nell’impegnativa all’atto di prescrivere la RM.

Vediamo quali sono i diritti dei pazienti sulla risonanza magnetica rispetto a tempi di attesa e al costo nelle strutture private della Sanità.

Risonanza magnetica: come funziona la prenotazione in caso di urgenza

Sapere quanto costa una risonanza magnetica è certamente importante, ma in caso di urgenza, il medico può richiedere che il paziente esegua la RM immediatamente. Come utente del SSN, infatti, ogni paziente ha il diritto di effettuare la RMN entro 72 ore, sempre che essa venga prenotata nella Sanità pubblica entro 48 ore.

Per far sì che la risonanza magnetica sia urgente, il medico deve apporre il bollino verde sull’impegnativa, ovviamente senza abusarne, dato che i bollini a disposizione dei medici sono 1/10 del totale dei mutuati. Se il paziente non ha necessità di urgenza, i tempi per una rm possono variare molto.

La prenotazione di una RMN non può superare i 60 giorni di attesa per il SSN, quindi in caso la struttura sanitaria non rispetti il limite, il cittadino ha diritto ad un intervento in intramoenia senza corrispondere nulla alla Sanità italiana.

Costo della risonanza magnetica nel SSN e in intramoenia

La risonanza magnetica non effettuata entro i limiti di prenotazione consente all’utente di richiederla in regime di intramoenia, quindi di effettuarla nella medesima struttura del SSN privatamente. Tutto ciò non ha alcun costo per il cittadino, ma occorre sapere come funziona la procedura e a chi inoltrare la richiesta.

La richiesta di RMN dovrà essere inviata al Direttore Sanitario specificando che l’attesa ha superato i giorni massimi di prenotazione e che secondo quanto previsto dalla Legge 124/1998, la risonanza magnetica venga eseguita comunque a carico del SSN.

É infatti nel pieno diritto dei cittadini poter usufruire della Sanità pubblica nei tempi previsti dalla Legge. Se la prenotazione supera questa soglia, è responsabilità della struttura e della cattiva organizzazione della stessa e l’utente ha il diritto di rivalsa.

Qualora il Direttore Sanitario non intervenga, infatti, il cittadino può svolgere la RMN privatamente e addebitare il costo alla struttura in difetto.

La risonanza magnetica può garantire l’esenzione dal pagamento del ticket per alcuni pazienti in caso che essi siano affetti da malattie rare, si veda questo articolo per avere più informazioni su come funziona l’esenzione nel SSN.

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