Riscatto laurea per la pensione: conviene a 47 anni?

Lorenzo Rubini

30 Ottobre 2020 - 12:00

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Il riscatto laurea non sempre è conveniente, soprattutto se non permette di anticipare di qualche anno la pensione.

Riscatto laurea per la pensione: conviene a 47 anni?

Il riscatto laurea è un istituto che permette di valorizzare ai fini pensionistici i periodi dedicati allo studio per il conseguimento della laurea. Essendo un riscatto oneroso, non sempre è conveniente per il richiedente, soprattutto se non permette di anticipare la pensione di qualche anno.

Rispondiamo ad un lettore di Money.it che ci scrive:

“Ho 47 anni . 17 anni di contributi Inps e 1 di militare. 18 anni di contributi previdenziali in tutto. Mi consigliate il riscatto della laurea (4 anni nel mio caso), o è meglio risparmiare questi soldi e metterli di lato per trovarmeli poi..se volessi andare prima via dal lavoro un giorno e attendere età pensionabile.
Grazie anticipatamente per i consigli. Cordiali saluti.”

Riscatto laurea, quando conviene?

Con 47 anni e 18 anni di contributi le mancherebbero (considerando la normativa previdenziale attualmente in vigore e non prendendo in considerazione gli eventuali aumenti dell’età pensionabile che potrebbero intervenire in futuro) 20 anni alla pensione di vecchiaia e circa 25 anni di contributi alla pensione anticipata (il cui diritto interverrebbe, come si può notare, dopo il raggiungimento dei 67 anni).

Anche riscattando i 4 anni di laurea, e ipotizzando che lei abbia una carriera continua nei prossimi anni, raggiungerebbe la pensione anticipata solo tra 21 anni e nonostante il riscatto, quindi, non riuscirebbe ad anticipare la pensione di vecchiaia.

Tra l’altro il riscatto dei 4 anni di studio non le permetterebbe neanche di accumulare più di 18 anni di contributi versati prima del 1996 (molto conveniente dal punto di vista del calcolo della pensione).

A mio avviso nel suo caso il riscatto della laurea non conviene visto che non le permette di andare in pensione prima. Investire, invece, le somme dell’onere in un eventuale fondo pensione complementare potrebbe essere maggiormente conveniente visto che (se la normativa restasse l’attuale) in questo caso con soli 5 anni di contributi versati nel fondo pensione complementare potrebbe richiedere il pensionamento con la RITA già al compimento dei 62 anni.

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