Il presidente dell’Inps Tito Boeri continua a sostenere la necessità di garantire una maggiore flessibilità in uscita, sottolineandone i vantaggi. Ma la pensione anticipata conviene davvero? Vediamo vantaggi e svantaggi.
Nell’eterno dibattito sulla riforma delle pensioni, che dovrà essere affrontata dal governo, Tito Boeri, presidente dell’Inps, continua a sostenere la necessità di garantire una maggiore flessibilità in uscita. La pensione anticipata, infatti, secondo il numero uno dell’ente di previdenza nazionale, aiuterebbe i giovani nella ricerca di un’occupazione.
La pensione anticipata, dunque, conviene davvero?
Pensione anticipata, un aiuto per la lotta alla disoccupazione giovanile
Tito Boeri, presidente dell’Inps, ha commentato i dati resi noti dall’Istat che fotografano un mercato del lavoro in ripresa grazie agli effetti del Jobs Act. Tuttavia Boeri ha voluto porre l’attenzione in particolare su alcuni aspetti, che fotografano una tendenza che penalizza in particolar modo i giovani: nell’ultimo trimestre, infatti, il numero di occupati è cresciuto in Italia di 180 mila unità ma l’incremento si è concentrato soprattutto nella fascia anagrafica degli ultracinquantenni (+5,8%), mentre si è registrato un calo tra la popolazione di età compresa tra i 15 e i 34 anni (-2,2%).
Questa tendenza penalizzante per i giovani è in parte dovuta alla riforma previdenziale Fornero del dicembre 2011 che ha innalzato l’età del pensionamento, portandola per molte categorie sopra i 66 anni. In questo modo, essendo molti lavoratori costretti a rimanere in attività, i giovani faticano a trovare un’occupazione.
La pensione anticipata favorisce davvero l’occupazione giovanile?
La tesi sostenuta da Boeri e dai sindacati, in base alla quale la pensione anticipata favorirebbe l’inserimento nel mercato del lavoro dei giovani, trova tuttavia delle resistenze e non è accettata senza riserve da tutti.
Lo stesso Boeri, d’altronde, un paio di anni fa in un articolo aveva criticato l’ipotesi di una staffetta-generazionale nelle aziende tra giovani e anziani. Boeri infatti sosteneva che
“La staffetta generazionale proposta dal governo si basa sull’idea che, per dar lavoro ai giovani, sia necessario toglierlo agli anziani”,
richiamando alla memoria le politiche degli anni ’70 e ’80 del secolo scorso, quando alle imprese era consentito di mandare in pensione anticipata i lavoratori con una maggiore anzianità, spesso anche solo cinquantenni, per far posto ai nuovi occupati.
Tali politiche, infatti, non solo non avrebbero aiutato l’occupazione giovanile ma avrebbero aumentato la disoccupazione sia tra giovani che tra anziani.
D’altronde un’impresa che manda in pensione un lavoratore, non ha interesse a sostituirlo con un lavoratore giovane, tanto più se questo manca della necessaria esperienza.
Pensione anticipata, quali potrebbero essere gli effetti?
Secondo alcuni economisti, dunque, l’ipotesi di pensione anticipata non sarebbe risolutiva circa il problema della disoccupazione giovanile.
Una maggiore flessibilità in uscita, infatti, potrebbe aiutare l’occupazione giovanile nel breve periodo; tuttavia nel medio lungo termine potrebbero sorgere problemi.
Per finanziare la maggior spesa previdenziale causata dall’abbassamento dell’età pensionabile, il governo sarebbe costretto a incrementare le tasse e i contributi su ogni occupato, con un conseguente aumento del costo del lavoro.
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